La data del 30 aprile ha segnato la scadenza del termine ultimo di consegna del titolo degli elaborati preparati per ciascun candidato dal consiglio di classe, sulla base del percorso personale di ogni studente e su indicazione dei docenti delle discipline caratterizzanti.
Molti consigli di classe hanno già assegnato nei giorni scorsi i titoli degli elaborati e parecchi studenti sono già alle prese con lo svolgimento dell’elaborato e sottopongono ai loro docenti di riferimento mille domande sulla tipologia, sulle integrazioni da fare, su come collegare le discipline caratterizzanti alle esperienze del PCTO o alle competenze individuali presenti nel curriculum.
Quale tipologia? Quali collegamenti?
L’O.M. 53/2021 sottolinea che l’elaborato deve essere svolto in una tipologia e forma coerente con le discipline caratterizzanti, deve essere integrato, in una prospettiva multidisciplinare, dagli apporti di altre discipline, o di competenze individuali presenti nel curriculum dello studente, e dell’esperienza di PCTO svolta durante il percorso di studi.
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Nel linguaggio scolastico per elaborato si intende un cómpito, un componimento eseguito e presentato da ogni singolo alunno che svolge un argomento dato dal docente. L’elaborato, quindi, non può riferirsi a una scaletta di lavoro o alla presentazione di sintesi o a una mappa concettuale o soltanto a immagini.
L’elaborato potrà avere la forma più varia, scritta, multimediale, prova pratica, in modo da tenere conto della specificità dei diversi indirizzi di studio, della progettualità delle istituzioni scolastiche e delle caratteristiche dello studente, allo scopo di valorizzare le peculiarità e il percorso personalizzato di ciascuno.
L’elaborato è trasmesso dal candidato al docente di riferimento per posta elettronica entro il 31 maggio.
La tipologia è aperta, coerente con le discipline coinvolte, e i consigli di classe hanno scelto se assegnare a ciascun candidato un argomento diverso, o se assegnare a tutti o a gruppi di candidati uno stesso argomento che si presti a uno svolgimento fortemente personalizzato, in modo da salvaguardare l’originalità di ogni elaborato, elemento che rappresenterà un valore aggiunto.
La Nota Ministeriale del 5 marzo 2021, quindi pubblicata esattamente due giorni dopo l’Ordinanza sugli esami di Stato, puntualizza che l’elaborato, deve essere strutturato a partire dalle cosiddette “discipline caratterizzanti”, per come scelte dagli allegati all’Ordinanza, eventualmente “integrato, in una prospettiva multidisciplinare.
L’avverbio “eventualmente” non è ininfluente, in quanto non costringe gli studenti a cercare collegamenti forzati, inopportuni, talvolta anche ridicoli, come avveniva non di rado negli anni scorsi quando i candidati presentavano “la tesina”, che a parte le dovute eccezioni, era un assemblaggio di materiali non elaborati, messi insieme nel tentativo di evitare il rischio di domande disciplinari specifiche da parte della commissione, specialmente di quella parte della commissione che era costituita da docenti esterni.
E’ vero che l’elaborato deve essere concepito come una prova aperta e può essere arricchito dagli apporti di altre discipline, ma la preoccupazione del candidato non deve essere quella di cercare quanti più collegamenti disciplinari possibili, ma quello di svolgere un elaborato che non perda di vista il focus individuato nel titolo e che, se integrato, mantenga sempre una sua coerenza.
Discussione, non presentazione dell’elaborato
L’Ordinanza Ministeriale, all’articolo 18 testualmente scrive discussione di un elaborato, non esposizione di un elaborato.
L’esposizione si limita all’illustrazione in forma orale di quanto scritto nell’elaborato, la discussione presuppone una esposizione interattiva, non acritica, ma consapevole, che parte dal focus delle discipline caratterizzanti e, attraverso la trattazione dei nodi concettuali, apre a collegamenti di senso con altre discipline, suscita domande da parte della commissione e viene valorizzato dalle risposte da parte del candidato.
In considerazione del fatto che l’argomento è assegnato a ciascun candidato dal consiglio di classe, tenendo conto del percorso personale, l’elaborato deve possedere alcuni requisiti essenziali, il primo dei quali è quello di essere un elaborato fortemente personale, che rispecchi e valorizzi il vissuto scolastico dello scrivente.
Questo punto nodale e altri aspetti ancora poco chiari, come ad esempio quello riguardante la funzione del docente di riferimento, saranno affrontati nei due webinar del 3 e 4 maggio sugli esami di Stato del II ciclo.