In zona Cesarini, per usare una metafora calcistica, arriva, a conclusione del corrente anno scolastico, il curriculum dello studente, finalizzato agli adempimenti di fine anno in vista degli esami di Stato conclusivi del secondo ciclo.
Arriva con una scarna nota, da manuale operativo, inviata dal Ministero alle Istituzioni scolastiche il data 2 aprile 2021 per assegnare a studenti, docenti, segreterie scolastiche adempimenti che rendono il curriculum dello studente un mero atto burocratico, depotenziandolo della carica innovativa presente già nel comma 28 della legge 107 del 2015.
Arriva nelle Istituzioni scolastiche senza le consolidate Linee Guida che il Ministero utilizza per introdurre nella prassi scolastica novità funzionali al miglioramento del sistema. Le Linee Guida avrebbero dato un respiro pedagogico all’operazione e motivato gli operatori scolastici a svolgere il proprio ruolo e a fare metacognizione su ciò che la scuola italiana avrebbe dovuto fare per arrivare preparata a questo importante scadenza.
Il curriculum dello studente è stato previsto dal comma 28 della citata Legge 107 del 2015, nel quale si prevedeva che le scuole secondarie di secondo grado avrebbero dovuto introdurre insegnamenti opzionali negli ultimi tre anni di scuola utilizzando la quota di autonomia e gli spazi di flessibilitàe soprattutto con un utilizzo ottimale dell’organico dell’autonomia, assegnato sulla base del Piano Triennale dell’Offerta Formativa.
Tali insegnamenti opzionali, funzionali alla personalizzazione dei percorsi scolastici e alla valorizzazione del talento, previsto nel successivo comma 29 della non citata legge 107, avrebbero potuto rappresentare l’occasione per rilanciare la capacità creativa delle scuole di rispondere alle richieste e alle esigenze di crescita culturale delle nuove generazioni e avrebbero reso originale e personale la costruzione del curriculum di ogni studente.
Ancora una volta la scuola italiana ha perso l’occasione di lavorare “per differenza”, per venire incontro alle unicità e singolarità degli studenti, non coinvolgendoli nella costruzione del Piano triennale dell’offerta formativa almeno nella definizione dei contenuti significativi con cui riempire gli spazi assegnati alle Istituzioni scolastiche introducendo con il DPR 275 del 99 le quote di “autonomia” e di “flessibilità”.
Senza questi presupposti si rischia di avere curricula degli studenti tutti uguali e quindi renderli inutili alle vere finalità per le quali era stato pensato originariamente e forse già a rischio estinzione come è successo con il portfolio dello studente nato con la legge 53 del 2003.
Né possiamo ritenere soddisfacenti ed esaustive le differenze che gli studenti potranno evidenziare nel descrivere le “Attività extrascolastiche” e le competenze, conoscenze e abilità acquisite in ambiti informali e non formali.
Questo curriculum dello studente era stato pensato per la creazione di un profilo da associare a un’identità digitale, costruita inserendovi tutti i dati utili, anche ai fini dell’orientamento e dell’accesso al mondo del lavoro, relativi al percorso degli studi, alle competenze acquisite, alle eventuali scelte degli insegnamenti opzionali, alle esperienze formative anche in alternanza scuola-lavoro e alle attività culturali, artistiche, di pratiche musicali, sportive e di volontariato, svolte in ambito extrascolastico.
Nell’implementazione di questo percorso un docente avrebbe potuto, ai sensi del comma 31 della non citata legge 107, accompagnare e coordinare le attività opzionali facoltative e progettuali della scuola per rendere formativo e organico l’intero percorso.
Solo un curriculum dello studente personale e originale, inoltre, diventerebbe utile e funzionale alla commissione incaricata di svolgere gli esami di stato.
L’auspicio è che la nota ministeriale possa essere occasione per i dipartimenti, per i consigli di classe e per i collegi docenti di ripensare alle giuste finalità della costruzione di un curriculum dello studente, riflettere su quanto non è stato possibile fare anche a causa dell’emergenza sanitaria e segnare una road map che permetta a questo strumento insieme al Supplemento Europass al certificato di diventare utili per rivedere le procedure di costruzione dei Piani triennali dell’offerta formativa affinché siano più rispondenti alle esigenze di crescita personale di ogni studentessa e studente e ai loro progetti di vita.
Gli approfondimenti sul Curriculum dello studente e le sue regole questo link.
I compiti a casa sono il momento del consolidamento e della rielaborazione delle conoscenze, e dell'esercitazione…
È partito il 21 scorso alle 15,10 da Torino Porta Nuova il "Sicilia Express", il…
Una aspirante partecipante al concorso ordinario PNRR 2024 della scuola primaria e infanzia, ci chiede…
Il 19 dicembre 2024 segna un passo decisivo per l’organizzazione del concorso docenti. Con una…
Una docente precaria con un contratto a tempo determinato da parte del dirigente scolastico fino…
Finita la scuola, a giugno, molte famiglie potrebbero essere in diffcoltà perchè non avranno la…