Gli Esami di Stato 2020/2021 si sono ormai conclusi. Risultati buoni, ottimi ed eccellenti – accompagnati pure dalla lode – hanno caratterizzato una prova, seppure rimodulata, che ha rivelato di non essere un toccasana.
Bravi ragazzi avete dimostrato che, nonostante l’attività didattica “in presenza”, non sempre continua, e le difficoltà della “dad”, lo studio significa serietà e costante impegno.
Ora ciascuno avrà fatto, o starà facendo, le proprie scelte circa la prosecuzione degli studi o l’inserimento nel mondo del lavoro secondo le personali aspettative o progetti. Che potranno realizzarsi. Ve lo auguro.
Da ex insegnante, che ancor oggi è sensibile a certe problematiche, mi permetto di dirvi che gli esami non finiscono mai.
Ogni giorno, infatti, avvenimenti vi chiamano direttamente in causa e potrebbero essere decisivi per il futuro.
Cito, ad esempio, il classico dei casi: la chiamata per un colloquio di lavoro. Quale manna con una situazione come l’attuale. Deve essere preparato con cura, accompagnato da un dettagliato curriculum, ci si deve presentare in modo da favorire positivamente chi sta dietro la scrivania, dichiararsi disponibile a lavorare, se occorre, lontano da casa, se del caso anche all’estero (fondamentale è la conoscenza, al riguardo, delle lingue straniere), come pure importantissime sono le competenze informatiche ed altrettanto significative le esperienze lavorative attuate durante i periodi di alternanza scuola – lavoro. Se viene proposta un’attività lavorativa non coerente con il percorso degli studi è bene, a mio parere, accettare. E’ sempre una favorevole occasione da cui imparare cose nuove.
Da quanto sopra appare evidente che ci sono delle decisioni da prendere che richiedono capacità di intuizione, di ragionamento, di prevenzione, di previsione, di risoluzione le quali, forse, prima non sono state sperimentate.
Di fronte alle difficoltà non abbiate timore di chiedere aiuto a chi ha qualche anno di più: credo che incontrerete disponibilità. Diffidate dal fai da te o ricorrere sempre ai “social”. Contrariamente potrebbero essere compiuti errori che, talvolta, si possono pagare caro.
Todeschini Giovanni