Didattica

Maturità 2021: quali requisiti di ammissione? La Faq del MI

Come abbiamo più volte riferito, per quest’anno scolastico, come per lo scorso anno, a seguito della pandemia, l’Esame di maturità consisterà in una prova orale che partirà dalla discussione di un elaborato, il cui argomento sarà assegnato alle studentesse e agli studenti dal Consiglio di classe entro il 30 aprile. I docenti accompagneranno i candidati, supportandoli e consigliandoli, nel corso della realizzazione dei loro elaborati.

Requisiti di ammissione

Ma quali requisiti consentiranno all’alunno di essere ammesso all’esame? Votazione non inferiore a sei decimi in ciascuna disciplina e voto di comportamento non inferiore a sei decimi. Lo specifica il Ministero dell’Istruzione.

Ricordiamo peraltro che una delle differenze tra l’esame di quest’anno e la maturità 2020 riguarda proprio la possibilità, quest’anno, di non essere ammessi all’Esame o di essere bocciati in sede di scrutinio finale. Al contrario, l’anno scorso solo in due casi eccezionali si rischiava di non essere ammessi all’anno successivo: qualora lo studente non avesse frequentato nel primo periodo didattico, prima del Coronavirus, e fosse quindi risultato “non giudicabile”; o nel caso in cui lo studente avesse ricevuto dei provvedimenti disciplinari gravi.

La Faq del MI

Quali sono i requisiti di ammissione all’esame di Stato del secondo ciclo per l’anno 2020/2021 per i candidati interni?

Per l’ammissione sono richiesti votazione non inferiore a sei decimi in ciascuna disciplina e voto di comportamento non inferiore a sei decimi; è tuttavia prevista la possibilità di ammettere, con provvedimento motivato, nel caso di una insufficienza in una sola disciplina.

Quanto al requisito della frequenza “per almeno tre quarti del monte ore personalizzato”, i collegi docenti possono prevedere deroghe, anche con riferimento alle specifiche situazioni dovute all’emergenza epidemiologica.

Per quest’anno si prescinde invece dal possesso degli altri due requisiti previsti dal Decreto legislativo 62/2017, ossia dalla partecipazione alle prove INVALSI e dallo svolgimento delle attività di PCTO (percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento).

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