“Il parere del Senato coglie con serietà e responsabilità la complessità della decisione. È necessario comprendere che le studentesse e gli studenti hanno alle spalle due anni di serie e profonde difficoltà causate dal lockdown e dalla solitudine che ha fortemente inciso sui tempi dell’apprendimento”. Così Valeria Fedeli, senatrice del partito democratico ed ex ministra dell’Istruzione seguito del rilascio, da parte della Commissione del Senato, del parere relativo all’ordinanza ministeriale sugli esami di Stato 2022, sia sul fronte della maturità che su quello dell’esame di terza media.
Ricordiamo che il Senato ha espresso parere favorevole all’ordinanza del ministero dell’Istruzione ma con le seguenti osservazioni:
1) valuti il Governo l’opportunità di dare seguito all’indicazione del CSPI relativa alla prima prova scritta di italiano, affinché nell’individuazione delle tracce della medesima si tenga conto che la situazione pandemica non ha reso possibile un percorso formativo uniforme a livello nazionale;
2) il Governo valuti altresì l’opportunità di riequilibrare il peso della seconda prova fornendo alle Commissioni indirizzi che rendano chiari obiettivi, struttura della prova e contenuti essenziali delle discipline oggetto di esame, nonché idonee indicazioni volte a indirizzare l’attività valutativa degli docenti;
3) si segnala l’esigenza di valorizzare ulteriormente il colloquio, affinché sia approfondito e articolato, anche alla luce del disagio emerso fra gli studenti nel percorso scolastico degli ultimi due anni;
4) si valuti l’opportunità, valorizzando altra sollecitazione del CSPI, di attivare una verifica del quadro di riferimento definito dalle “Indicazioni nazionali per i Licei” e dalle “Linee Guida per i Tecnici e i Professionisti” al fine di superare, in vista dell’anno scolastico 2023/2023, le criticità, già presenti nella situazione pre-pandemica, con particolare riguardo alla confrontabilità degli esiti e dei risultati degli esami di Stato;
5) con riferimento alla facoltà rimessa alla sottocommissione di integrare il punteggio complessivo risultante dal credito formativo e dalle prove di esame, si valuti l’opportunità di modificare la disciplina del punteggio integrativo al fine di tener conto della rimodulazione dei punteggi effettuata dallo schema di ordinanza in esame, atteso che altrimenti tale facoltà potrebbe essere attivata solo in favore degli studenti che ottengano il punteggio massimo nelle prove di esame;
6) si segnala inoltre l’esigenza di stimolare la massima partecipazione alle prove INVALSI, considerato che esse consentono agli studenti di mettere alla prova la propria preparazione e che i loro risultati costituiscono una base importante e omogenea per valutare il livello di apprendimento degli studenti stessi;
7) con riguardo alle scuole bilingue sloveno-italiano, si valuti l’opportunità di chiarire quale sia la lingua prevista nella terza prova scritta che, ai sensi dell’atto in esame, debba essere destinata a svolgersi oralmente.
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