Manca pochissimo all’avvio della maturità 2022. Tra meno di una settimana, precisamente il 22 giugno, gli studenti si troveranno ad affrontare la prima prova dell’esame di stato, la classica prova d’italiano.
Una delle principali paure per ogni maturando a pochi passi dal tanto agognato diploma è generata dalla prima prova, il cui contenuto rimane ignoto fino alla sua somministrazione. L’esame di italiano ritorna dopo due anni di stop e con esso riparte come da tradizione il toto-tracce. Ogni anno, infatti, la grande maggioranza dei maturandi cerca di indovinare il nome dello scrittore italiano del Novecento con cui è chiamato a confrontarsi il primo giorno dell’Esame di Stato nel caso in cui scelga la traccia di analisi e interpretazione del testo letterario, andando a spulciare tra le tendenze del momento e tra gli autori proposti negli anni precedenti per escluderli.
A prescindere dall’effettiva correttezza delle intuizioni, risulta interessante capire quali sono le ipotesi più quotate dai diretti interessati per poi magari confrontarle con la realtà dei fatti a prove svolte. A raccogliere dati utili in questo senso è stato Skuola.net, che ha chiesto a 3000 maturandi di cercare di indovinare l’autore il cui testo verrà proposto alla prima prova.
Per quanto riguarda la Tipologia A, ossia l’analisi del testo, le scelte degli intervistati nella sezione “Prosa dell’800” si sono concentrati su un pilastri della letteratura italiana contemporanea: Giovanni Verga. L’autore de “I Malavoglia” è stato citato addirittura da 1 studente su 2. Gabriele D’Annunzio, che qualche mese fa sembrava essere tra i più papabili, è invece sceso al 30% delle preferenze.
Anche la sezione “Prosa del 900” ha il suo favorito assoluto: si tratta di Luigi Pirandello, che non viene selezionato dal Ministero per la maturità da oltre vent’anni, scelto da 4 maturandi su 10. Un altro autore molto quotato e da tempo assente alla prima prova d’italiano è Italo Svevo, su cui scommette 1 studente su 10.
Per quanto riguarda i poeti sono tre i nomi più chiacchierati: Giovanni Pascoli, Giuseppe Ungaretti e Eugenio Montale. Il primo è stato fino ad oggi snobbato dal Ministero al contrario del secondo, un vero classico della maturità. Entrambi, comunque, sono stati scelti da 1 studente su 5. Il terzo è stato invece nominato dal 18% degli intervistati.
Non si escludono comunque sorprese e nomi “non tradizionali” della letteratura italiana, così come successo nel 2017, quando la scelta del Ministero è ricaduta su Giorgio Caproni, o ancora nel 2013, quando è stato designato clamorosamente Claudio Magris, sconosciuto ai più. Gli studenti ormai sono consapevoli che c’è la possibilità che vengano proposti autori meno canonici, spesso non presenti nel programma di italiano del quinto anno delle scuole superiori. Il 42% dei partecipanti al sondaggio pensa che ciò sia probabile, il 33% ne è addirittura sicuro.
Come ogni anno, poi, si cerca di carpire in anticipo il tema su gli studenti saranno chiamati a scrivere per quanto riguarda il testo argomentativo, che nella prima prova corrisponde alla Tipologia B, e il tradizionale tema d’attualità, Tipologia C, a partire da ricorrenze, anniversari e avvenimenti particolari.
Risulta essere molto quotato il trentennale dalle stragi di mafia del 1992 che hanno causato la morte di Paolo Borsellino e Giovanni Falcone, che ha raggiunto il 40% degli intervistati. Un’altra opzione che il 31% degli studenti si aspetta è una riflessione sul 100esimo anniversario della marcia su Roma.
La figura di Giovanni Verga, secondo il 45% dei maturandi, potrebbe essere protagonista, se non della traccia di Tipologia A, della seconda. Questo perché proprio quest’anno si celebra il centennale dalla sua morte. Altri papabili nomi risultano essere Pier Paolo Pasolini, nominato da 1 studente su 3, e Giuseppe Mazzini, anch’egli morto 100 anni fa.
Per moltissimi studenti la scelta del Ministero a proposito dell’attualità sarà praticamente scontata: il 44% di loro dice di aspettarsi di dover affrontare un tema a proposito della guerra in Ucraina mentre il 21% ipotizza una possibile traccia su “Covid e post-pandemia”. A proposito di temi esistenziali il 25% degli intervistati pensa che anche in questo caso venga fatto riferimento alla strettissima attualità con un tema sulla “pace”. Il 19% e il 13%, invece, scelgono rispettivamente “futuro” e “memoria”.
Chissà se si avvererà il desiderio di Sandro Marenco, il professore tiktoker intervenuto nel corso della diretta Tecnica risponde LIVE dello scorso 14 giugno, il quale ha auspicato che venga proposta ai maturandi una traccia generica sui sogni e sulle passioni per cui si darebbe la vita.
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