Tra oggi, 27 giugno, e domani, 28 giugno, iniziano le prove orali della maturità 2022. Per i maturandi, oltre ad essere la conclusione del proprio percorso scolastico, l’orale della maturità ha un fortissimo valore simbolico. Si tratta di un momento importante nella crescita di ogni giovane adulto, è il superamento del primo dei grandi ostacoli che la vita pone davanti. A sottolineare tutto ciò è Sandro Marenco, insegnante di inglese e di sostegno del liceo scientifico Galileo Galilei di Alessandria molto attivo sui social. Su TikTok è uno dei più famosi prof influencer con un seguito di più di 300mila followers.
Il prof Marenco, intervenuto di recente in una nostra diretta, ha parlato ai microfoni de La Repubblica a proposito degli esami orali dispensando consigli pratici ai maturandi. Nel corso dell’intervista il docente ha tranquillizzato i candidati facendo chiarezza sulla connotazione del momento e su ciò che si aspetta la commissione d’esame:
“Si tratta di un momento di gioia e non di paura. All’orale di può far vedere chi si è. Avendo la certezza che le persone che hanno davanti fanno il tifo per loro. Dateci voi stessi. Vogliamo veder brillare i vostri occhi. Vi conosciamo. Non fate finta di sapere quel che non sapete. Non è una sfida noi contro di voi. Anche se ci sono stati screzi, il colloquio orale è l’ultimo atto dopo 5 anni, è un momento di chiusura di un percorso per tutti. Se loro vanno bene, siamo andati bene tutti. A scuola siamo tutti alleati, non competitor”.
Il quadro delineato da Marenco non ha nulla a che fare con quello presente nei peggiori incubi dei maturandi, in cui una perfida commissione d’esame non vede l’ora di tartassare lo studente con domande impossibili. Per il prof influencer si tratterà invece di una discussione tranquilla volta a far brillare i candidati più che a buttarli giù.
Cosa fare la notte prima degli esami e come presentarsi al colloquio
Marenco è molto deciso: secondo lui lo studio “matto e disperatissimo” a poche ore dall’esame è inutile:
“La sera prima dell’orale non si studia. È il momento di stare bene, tanto quel che si è fatto si è fatto. E bisogna viverla senza rancori né paure. Si è stanchi, impauriti. Meglio arrivare senza ansie che sapere una frase in più. Vale la pena fare qualcosa di bello, uscire con gli amici senza fare tardi, guardare una serie tv che ci appassiona, di stare in famiglia, accarezzare i gatti, ascoltare musica. L’importante è riposarsi. Anche se non si ha sonno, meglio spegnere la luce, spegnere i cellulari e rilassarsi”.
Il docente ha anche dato consigli pratici sugli abiti da indossare al colloquio orale, in linea con quelli dispensati da Valentina Petri: “Il mio consiglio agli studenti è di scegliere abiti che li rappresentino, tenendo sempre conto che si tratta di un momento istituzionale. Anche nel vestire dobbiamo dimostrare di aver imparato che nella vita ci si deve presentare al meglio nelle diverse occasioni: non si va al mare in smoking, non si va in discoteca con la felpa, non si va all’esame di maturità sgualciti ma nemmeno vestiti come a una cerimonia. Se un ragazzo – continua Marenco – non ha mai indossato la giacca e la cravatta inutile metterla al colloquio, sarebbe falso e a disagio. Va benissimo una polo, un paio di pantaloni non strappati. E la stessa cosa vale per le ragazze. Bisogna essere se stesse senza esagerare”.
La maturità sta nei piccoli gesti
Per Marenco i piccoli gesti nel corso dell’esame sono essenziali, forse più del contenuto della prova, in quanto possono denotare una certa maturità: “Meglio avere una postura professionale, mettere le mani sul tavolo, non vogliamo piccoli lord ma nemmeno gente stravaccata. E con i prof meglio guardare tutti in faccia prima di iniziare, si stabilisce un contatto visivo, una relazione, come per dire ‘ok, ci siamo’. Bisogna prendersi il tempo necessario per pensare, di farsi venire in mente temi e collegamenti non forzati, senza avere l’ansia di iniziare a parlare subito. Eviterei – continua il prof – anche frasi del tipo ‘io inizierei con Storia’, ‘partirei con Filosofia’, ‘per quanto riguarda Arte non ho trovare nulla’. Deve essere un discorso fluido, come fossero davanti a una mini platea, parlando con fierezza e orgoglio. Un gesto carino può essere quello di rimettere a posto la sedia per il prossimo compagno: non cambia l’esame, ma fa parte di una delicatezza che a noi fa piacere vedere. Quanto ai prof non c’è un rituale ma in qualche modo, gli direi, salutateci con la mano, con una stretta, con un gesto, chiudiamo una lunga esperienza insieme, facciamolo in maniera sentita”, aggiunge emozionato in prima persona Marenco.
Il prof ha concluso l’intervista parlando di un trend virale su TikTok che ha a che fare proprio con l’orale di maturità, agganciandolo ad un altro consiglio: “C’è un trend di un video che dice ‘ecco cosa dirò all’esame’ e si sente una voce che recita ‘nulla…questo…’. Ecco, fa sorridere, ai ragazzi però dico: un discorso fatelo, ma non vergognatevi, se vi capita, di dire ‘non me lo ricordo’, invece di inventare. E poi portate il discorso sulle materie in cui siete più forti”, ha concluso.