Attualità

Maturità 2022. Missaglia su Bianchi: errore concentrarsi su un ossessivo ritorno alla normalità e alle prove

Inseguire una maturità “normale”: sarebbe questo l’errore del ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi, secondo Dario Missaglia, presidente nazionale dell’Associazione Proteo Fare Sapere, che parla di un inopportuno “concentrarsi sull’ossessivo ritorno alla normalità, ai punteggi, alle prove, piuttosto che sulla esperienza di una anormalità che ha prodotto sofferenze sconosciute e insieme orizzonti sia pure controversi di nuove forme di apprendimento”.

Qualcosa che “suona come un’occasione perduta“.

“E ancora più clamorosa – riporta l’esperto di formazione su una nota pubblicata dal sindacato Flc Cgil – è stata l’incapacità di capire che, prima delle norme, la cosa più importante da fare fosse incontrare gli studenti e ascoltarli”.

Una generazione, peraltro, che più di tutte ha subito gli effetti della pandemia sul fronte degli apprendimenti e del disagio psicologico, dato che i maturandi 2022 provengono da tre anni scolastici caratterizzati da una didattica a singhiozzo, come lamenta anche la Rete degli studenti medi nel corso di una diretta della Tecnica della Scuola Live.

Forse questo Esame di Stato avrebbe potuto costituire l’occasione per una riflessione e una meta-documentazione da studiare e approfondire in futuro, fuori da una ritualità mai come oggi irriproponibile”.

“Un’occasione per rilanciare il senso più profondo dell’apprendere – continua Dario Missaglia – facendo delle testimonianze scritte e orali, il diario collettivo di una generazione di giovani di un tempo da non dimenticare: quel crescere insieme che già apre al mondo adulto e a una nuova fase della vita”.

La pandemia del resto, ci ha insegnato proprio questo: “che si studia per la vita, con la passione per ciò che si muove nel mondo, per comprendere e vivere di più questa realtà complessa e non per un voto in più su un diploma. E che l’emozione per l’esame di Stato altro non è che un appuntamento con se stessi, la propria responsabilità, un cambiamento atteso. Mai come in questa fase”.

Carla Virzì

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