La nuova maturità decisa dal ministero dell’Istruzione non va proprio giù agli studenti: come anticipato alla Tecnica della Scuola Live da Tommaso Biancuzzi, coordinatore della Rete degli Studenti Medi, venerdì 4 febbraio molti di loro scenderanno in diverse piazze d’Italia.
Il corteo nazionale si svolgerà a Roma e partirà alle 9.30, da Piramide, per arrivare sotto al Ministero dell’Istruzione.
Sono previsti cortei e sit-in anche e Milano, la mattina in piazza Fontana, a Palermo, Genova, Bari, Firenze, Perugia, Verona, Padova, Varese, Lodi, Agrigento, Taranto, Venezia, Latina, Pisa, Modena e nel resto del Paese.
“Ci mobilitiamo per un Esame diverso: tesina, no secondo prova. Ministero ci ascolti”, ha detto la Rete degli studenti medi.
“È impensabile – continua l’associazione – tornare a questo tipo di esame dopo mesi di pandemia – e anche adesso, seppure la scuola sia in presenza dall’inizio dell’anno, sappiamo che la situazione non è davvero così: ci sono moltissime classi in quarantena o che sono state più volte in quarantena e quindi in dad durante tutto l’anno”.
La Rete degli studenti medi contesta anche le nuove quarantene a scuola (depotenziate) che il Governo ha approvato il 2 febbraio. Ma è soprattutto la seconda prova, seppure non nazionale, ad essere osteggiata dai giovani.
“Queste direttive, arrivate solo ora dopo mesi di incertezza, sono l’ennesima dimostrazione di un Ministero che non ascolta gli studenti e che non prende in considerazione la grave situazione psicologica che stanno vivendo, ma pensa invece solamente a valutarli. Persino il Presidente della Repubblica oggi, nel suo discorso di insediamento, ha sottolineato l’importanza dell’ascolto di noi studenti. Vogliamo risposte dal Ministro”, concludono gli studenti.
Una prima risposta da parte del ministro dell’Istruzione è già arrivata: dal dicastero di Viale Trastevere è giunta la notizia che mercoledì 9 febbraio Patrizio Bianchi incontrerà le Consulte delle studentesse e degli studenti. Si tratta di organismi studenteschi di recente rinnovati e che si accingono ad eleggere il loro portavoce nazionale.
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