Messe alle spalle le prime due prove, i 536mila candidati della maturità 2023 si stanno concentrando sul colloquio finale: lunedì 26 giugno – come abbiamo già avuto modo di scrivere – prenderanno il via i primi esami orali, sulla base dei calendari predisposti da ogni commissione.
A dettare la linea cronologica sarà la lettera dell’alfabeto estratta lunedì scorso, il 19 giugno, durante l’insediamento, la cosiddetta “plenaria”, delle 14mila commissioni d’esame. Al ritmo di cinque candidati al giorno, si proseguirà in ordine alfabetico a partire proprio dalla lettera estratta.
Quest’anno, forse più del solito, in molti si sono interrogati sulla funzione degli esami di Stato: si tratta di un rito di passaggio necessario o no? Andrebbe modificato nella sua struttura? La Tecnica della Scuola chiede ai propri lettori di partecipare al sondaggio per cercare di fare chiarezza sulla questione, partendo dall’assunto che l’Esame di Stato non è cancellabile perchè imposto dall’articolo 33 della Costituzione.
La maturità, come ogni anno, si porta dietro una grande quantità di polemiche, dibattiti, osservazioni. C’è chi ha criticato le tracce delle prove di quest’anno e soprattutto gli autori, che a detta di molti non rientrano, per questioni di tempo, nei programmi effettivamente svolti nella classi di quinta superiore: sono stati proposti dei temi su autori, quindi, che moltissimi studenti non avevano mai studiato.
Ci sono anche i diretti interessati, come l’ex ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi, protagonisti delle tracce, che, almeno in prima battutta, hanno criticato le scelte ministeriali.
A partire dal post di un influencer su Instagram, in questi giorni, si è scatenato un vivace dibattito sulla funzione stessa degli esami di maturità. Quest’ultimo sostiene che “la maturità fa schifo”. “Leggo questi tweet nostalgici sulla maturità di persone che dicono quanto sia stato bello, importante e necessario sostenerla per diventare adulti. Io direi basta, basta con questa retorica: l’esame di maturità fa schifo, è un incubo. L’esame di maturità è la ciliegina sulla torta di un piano scolastico totalmente sbagliato e anacronistico. L’emblema del vecchiume italiano”, queste le sue parole.
La domanda da porre ai nostri lettori, quindi, è la seguente: gli Esami di Stato di fine superiori sono effettivamente da “buttare”? O riescono effettivamente a misurare la “maturità” degli studenti?
Nel sondaggio troverai le seguenti domande:
Qual è il tuo ruolo?
In quale luogo ti trovi attualmente?
L’Esame di maturità andrebbe modificato?
Cosa cambieresti della maturità? (Rispondi solo se hai scelto “sì”) – Puoi segnare più di una risposta
Nei bandi dei concorsi PNRR per docenti, una delle novità, oltre alla mancata prova preselettiva…
Oggi è un giorno particolare, il giorno della natività del Signore, simbolo di rinascita, ma…
A Milano, grazie alla collaborazione tra Università di Padova e Fondazione Carolina e al contributo…
Ambienti di apprendimento inclusivi, come aule flessibili o digitali, promuovono partecipazione attiva e personalizzazione. Offrono…
La grammatica valenziale aiuta gli studenti a comprendere la struttura della frase tramite il nucleo…
Insegnare sul sostegno senza avere una specializzazione specifica può sembrare una sfida complessa, ma non…