Ieri abbiamo parlato del caso dello studente di un liceo di Sulmona sorpreso a copiare dal telefono durante la seconda prova della maturità. A rompere in silenzio e commentare la questione è stata la dirigente scolastica all’Ansa, che ha difeso, in un certo senso, l’alunno, chiedendo riserbo.
“A settembre lo riaccoglieremo con un abbraccio”
“Spero vivamente che scenda presto il silenzio su questa storia, perché anche chi sbaglia merita rispetto, soprattutto se sta pagando pesantemente le conseguenze dell’errore”, ha esordito. “L’espulsione dello studente dagli esami di stato ha addolorato tutta la comunità scolastica; tuttavia, la Commissione ha agito nel rispetto delle regole perché, rilevato il comportamento scorretto, ha applicato le disposizioni ministeriali che non lasciano spazio a interpretazioni. Nel rispetto della legalità, la Commissione non poteva assumere una decisione diversa, a tutela della validità dell’esame di tutti i candidati”.
“Rimane il dispiacere per il ragazzo che sarà costretto a ripetere l’anno. E’ un alunno intelligente, l’argomento era accessibile e, sicuramente anche senza cellulare, avrebbe potuto svolgere il compito in maniera egregia. A settembre accoglieremo lo studente con un abbraccio perché, al di là della sanzione, non merita questo frullatore mediatico e per questo gli esprimiamo vicinanza sin da ora”, ha concluso.
Due pesi e due misure?
Il ragazzo è stato beccato a copiare dalla commissione d’esame, che ha proceduto all’annullamento dell’elaborato e all’estromissione dello studente dagli esami. “Su questo punto non si transige. Dispiace per il ragazzo ma la commissione non poteva fare altro”, ha commentato la dirigente scolastica dell’istituto dove si è verificato l’episodio.
Questa notizia certamente stride con l’evoluzione del caso della docente colpita con pallini provenienti da una pistola ad aria compressa: come abbiamo spiegato, gli studenti responsabili del gesto sono stati promossi col nove in condotta nonostante tutto.
Si tratta dei due ragazzi maggiormente coinvolti nell’episodio, colui che sparò i pallini alla docente rischiando di farle perdere un occhio, e il compagno che filmò il gesto per poi divulgarlo a mezzo social facendolo diventare virale. Nel caso di Sulmona, invece, la scuola sembra essere stata alquanto intransigente.