L’alluvione in Emilia-Romagna degli scorsi giorni ha lasciato ed è destinata a lasciare segni indelebili nella popolazione colpita. Come stanno vivendo gli studenti maturandi questa situazione del tutto anomala e traumatica? A raccontarlo è stata La Repubblica.
“L’esame era una priorità, avevamo quello nella testa. Poi l’acqua ha portato via tutto”, ha detto Kjara Gjevori, maturanda al liceo linguistico Torricelli-Ballardini di Faenza, che non ha più una casa a causa dell’alluvione.
“Abbiamo lavorato per giorni, la solidarietà è stata grande, non solo dei parenti, ma delle amiche e compagne di scuola. Sono venute a trovarmi anche due professoresse. È un momento davvero tragico. Tutto distrutto in poche ore, la casa per la quale i miei hanno fatto un grande sforzo nel costruirla. L’acqua si è portata via anche i ricordi, le mie foto da piccola, i giochi. Una vita. Questo mi fa soffrire psicologicamente, anche i miei genitori sono molto provati”, questo il suo racconto.
Purtroppo, ha spiegato la studentessa, non è facile tornare sui libri e concentrarsi con così tante difficoltà e disagi: “I miei compagni, ma anche la preside e i prof mi sono stati molto vicini. Per tutti noi ragazzi è un trauma, non riusciamo più a studiare, ho salvato il mio pc e i libri, ma non siamo pronti mentalmente all’esame. Prima la Maturità era una priorità, così come l’idea di iscrivermi all’università per continuare a studiare le lingue che sono la mia passione. Adesso io, e gli altri ragazzi nelle mie condizioni, non abbiamo la testa per l’esame. Ora ho messo in pausa il mio futuro, vivo alla giornata. Ti rendi conto che nella vita alla fine sono le persone a contare. Io con i miei cari ci siamo salvati, siamo qui insieme, questo conta”.
La ragazza ha fatto anche una richiesta particolare al ministro dell’Istruzione e del Merito Giusepppe Valditara: “Chiedo che ci agevoli per questo esame, magari togliendo gli scritti come è stato fatto per i terremotati in Emilia. Non vuol dire semplificare la Maturità, comunque dobbiamo studiare, ma tener conto di quello che stiamo vivendo. Questo ci aiuterebbe”. Resta da vedere se sarà accolta.
In ogni caso si tratterà di un Esame di Stato certamente flessibile: “Come avevamo promesso, abbiamo ottenuto uno stanziamento per affrontare le prime urgenze del sistema scolastico. Oggi è stato istituito un fondo per interventi diretti di 20 milioni di euro” ha dichiarato il ministro Valditara. Le risorse sono finalizzate a supportare le scuole nell’acquisizione di beni per assicurare la regolare conclusione dell’anno scolastico.
Saranno introdotte norme per la semplificazione come previsto per gli interventi di somma urgenza. Il Ministero ha anche attivato una nuova sezione del servizio di help desk, dedicata ad accompagnare le istituzioni scolastiche nella ripresa delle attività.
Con una o più ordinanze del Ministero possono essere adottate, anche in deroga alle vigenti disposizioni normative, specifiche misure volte ad autorizzare lo svolgimento a distanza delle attività didattiche e delle sedute degli organi collegiali delle istituzioni scolastiche ed educative di ogni grado, nonché ad assicurare la validità dell’anno scolastico 2022/2023, anche in relazione alla valutazione degli alunni e degli studenti e allo svolgimento degli esami di Stato conclusivi del primo e del secondo ciclo di istruzione.
“Per la scuola c’è un fondo da 20 milioni di euro per la continuità didattica, e la facoltà al ministro dell’Istruzione, con ordinanza, a lavorare con una certa flessibilità all’adempimento degli esami di maturità con gli istituti coinvolti” ha detto, dopo il Consiglio dei Ministri del 23 maggio, la premier Giorgia Meloni.
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