Home Attualità Maturità 2023, i consigli per i candidati: sì al ripasso, no allo...

Maturità 2023, i consigli per i candidati: sì al ripasso, no allo studio “matto e disperatissimo”

CONDIVIDI

Il colloquio

Non sarà un’interrogazione classica, sulle singole discipline. Ovviamente dovrete ricordare le nozioni fondamentali, ma sarà anche un dialogo-colloquio per far emergere i collegamenti. La chiave di questo orale è la serenità. Il Ministro dell’istruzione e del merito, Giuseppe Valditara, così rassicura i candidati, ma non trascura di dare anche un consiglio ai ragazzi prima dell’esame: un ripasso generale sulle cose fondamentali e poi una riflessione che dovrete fare voi. Dovrà emergere quello che avete assimilato. La commissione dovrà cogliere quello che la scuola vi ha saputo dare. Sì al ripasso ma no ad uno studio matto e disperatissimo, perché rischia solo di esaurirvi. Dovete affrontarlo in modo rilassato, dimostrare ciò che valete, perché voi tutti valete tanto.

Il colloquio ha la finalità di accertare il conseguimento del profilo educativo, culturale e professionale degli studenti (PECUP), pertanto la commissione per lo svolgimento del colloquio dovrà tenere conto delle informazioni contenute nel Curriculum dello studente.

Il colloquio si svolge a partire dall’analisi, da parte del candidato, del materiale scelto dalla commissione tra quelli indicati nel Documento di classe, attinente alle Indicazioni Nazionali per i Licei e alle Linee Guida per gli Istituti Tecnici e Professionali.

Il materiale è costituito da un testo, un documento, un’esperienza, un progetto, un problema, ed è predisposto e assegnato dalla commissione, che provvede alla predisposizione e all’assegnazione dei materiali all’inizio di ogni giornata di colloquio, prima del loro avvio, per i relativi candidati. Il materiale è finalizzato a guidare il candidato nella trattazione dei nodi concettuali caratterizzanti le diverse discipline e del loro rapporto interdisciplinare.

Nella predisposizione dei materiali e nell’assegnazione degli stessi ai candidati la commissione dovrà attenersi al percorso didattico effettivamente svolto, come dichiarato nel Documento di classe, e tenere in considerazione le metodologie adottate, i progetti realizzati, le esperienze effettuate, ma anche le iniziative di individualizzazione e personalizzazione eventualmente avviate in coerenza con le Indicazioni Nazionali e le Linee Guida.

Il bonus e la lode

Quest’anno tutte le prove hanno lo stesso valore, infatti sarà assegnato un massimo di venti punti per ciascuna delle due prove scritte e del colloquio, per un totale di sessanta punti.

I candidati che hanno un credito di almeno 30 punti, sul massimo di quaranta previsto per il secondo biennio e per il quinto anno, e un totale di almeno 50 punti nelle prove d’esame possono ottenere fino a 5 punti di bonus, cioè di punteggio aggiuntivo.

La commissione all’unanimità può motivatamente attribuire la lode ai candidati che abbiano raggiunto il punteggio massimo di cento senza punti di bonus.

Esami dei candidati con disabilità e con DSA

Per gli studenti con disabilità il consiglio di classe stabilisce la tipologia delle prove d’esame, se con valore equipollente o non equipollente, secondo quanto previsto nel Piano Educativo Individualizzato (PEI).

La commissione, sulla base della documentazione fornita dal consiglio di classe relativa alle attività svolte, alle valutazioni effettuate e all’assistenza prevista per l’autonomia e la comunicazione, predispone una o più prove differenziate, in linea con gli interventi educativo-didattici attuati sulla base del Piano Educativo Individualizzato e con le modalità di valutazione in esso previste.

Le prove d’esame, se di valore equipollente, determinano il rilascio del titolo di studio e nel diploma non viene fatta menzione dello svolgimento delle prove equipollenti.

Gli studenti con DSA sono ammessi a sostenere gli esami sulla base del Piano Didattico Personalizzato (PDP). La commissione, sulla base del PDP, individua le modalità di svolgimento delle prove d’esame che possono prevedere, se necessario, gli strumenti compensativi indicati dal consiglio di classe nel Piano Didattico personalizzato e possono utilizzare tempi più lunghi di quelli ordinari per lo svolgimento delle prove scritte.

La sessione suppletiva e straordinaria

L’articolo 26 dell’O.M. 45/2023 dà la possibilità di sostenere le prove nella sessione suppletiva ai candidati che si trovino nell’assoluta impossibilità di essere presenti nei giorni stabiliti a causa di malattia, debitamente certificata, o di un grave motivo documentato e riconosciuto tale dalla commissione o dal consiglio di classe.

In tali casi la prima prova scritta suppletiva si svolgerà in altra data, ma entro il termine di chiusura dei lavori previsto dal calendario deliberato dalla commissione per entrambe le classi abbinate, e lo scrutinio finale della classe cui il candidato appartiene sarà effettuato al termine del relativo colloquio.

La sessione suppletiva degli esami di quest’anno prevede lo svolgimento della prima prova scritta il 5 luglio, della seconda prova scritta il 6 luglio, con eventuale prosecuzione nei giorni successivi per gli indirizzi nei quali la prova si svolge in più giorni; della terza prova scritta, per gli istituti interessati, giorno 11 luglio.

In casi eccezionali, qualora non sia possibile sostenere le prove scritte nella sessione suppletiva o sostenere il colloquio entro il termine previsto dal calendario deliberato dalla commissione, i candidati possono chiedere di sostenere una o più prove dell’esame di Stato in un’apposita sessione straordinaria, producendo istanza al presidente entro il giorno successivo all’assenza.