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Maturità 2023, perché non si riescono ad affrontare autori di quasi un secolo fa? Quelli del ‘900 potrebbero invogliare gli studenti

Sulle tracce dell’esame di Stato arrivano i primi commenti di esperti, di docenti e di genitori.
Una considerazione molto diffusa nei social riguarda un elemento interessante: alcune tracce prevedevano il commento a testi di autori che non sempre i docenti riescono a far stare nel “programma” (questo “appunto” sembra riguardare soprattutto la richiesta di commentare un brano de “Gli indifferenti” di Alberto Morava, ma anche la scelta di Quasimodo non è passata inosservata).

Prima prova esame maturità 2023, i commenti sui social: “traccia su Moravia, anche se non si arriva finire i programmi”

Molti docenti intervenuti sottolineano però che la traccia chiede un commento ad un testo e non una considerazione sull’autore; quindi – dicono – entrano in gioco le competenze sulla comprensione e l’analisi del testo e non le conoscenze di questo o quell’autore.

Ma questo è vero solo in parte perché in realtà le competenze non si costruiscono in astratto, ma si fondano anche su adeguate conoscenze; oltretutto per comprendere un brano di Moravia è necessario anche conoscere il contesto nel quale aveva operato e scritto.
Non a caso nelle indicazioni che accompagnano la traccia si suggerisce ai candidati di tenere conto del fatto che il brano proposto è un esempio di “descrizione della borghesia” e si invitano gli studenti a fare riferimento anche ad altri scrittori che abbiano affrontato la stessa tematica.

Piuttosto ci sarebbe da chiedersi per quale motivo all’ultimo anno di secondaria di secondo grado non si riescano sempre ad affrontare libri e autori di quasi un secolo fa (peraltro il romanzo Gli Indifferenti risale al 1929).
Oltretutto va anche osservato che, forse, la letteratura italiana del Novecento potrebbe essere più vicina alla sensibilità e agli interessi degli studenti del terzo millennio e quindi potrebbe essere un’ottima strada per invitarli e invogliarli a leggere.

A tal proposito arriva anche il commento di Giuseppe D’Aprile, il Segretario generale Uil Scuola Rua: “Tracce complessivamente interessanti che offrono molti spunti. Un elemento di riflessione su cui si dovrebbe intraprendere una discussione più ampia scaturisce dal fatto che gli autori trattati sono quasi tutti contemporanei. C’è il rischio che gli studenti non siano riusciti a approfondirli dal momento che i programmi spesso non riescono ad arrivare a trattare tutti gli autori della letteratura moderna e contemporanea. Non convince invece il richiamo esplicito nella traccia all’ex ministro dell’istruzione Patrizio Bianchi. L’argomento, seppur adatto a sviluppare un’analisi personale, si poteva trattare in modo diverso, senza fare riferimento a precedenti ministri. Situazione che potrebbe portare l’Esame di Stato, di per sé neutro, a terreno di scontro politico”.



Reginaldo Palermo

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