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Maturità 2024, gli studenti vorrebbero studiare educazione affettivo-sessuale e finanziaria

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Gli studenti italiani che affrontano la maturità 2024 esprimono un forte desiderio di integrare il loro percorso scolastico con materie pratiche e rilevanti per la vita quotidiana. Secondo l'”Osservatorio Maturità 2024″ di ScuolaZoo, su un campione di 4.000 maturandi, il 50% avrebbe voluto studiare educazione affettivo-sessuale e finanziaria, e seguire corsi sul mercato del lavoro e sull’offerta formativa post-diploma.

Molti studenti ritengono che la scuola li abbia formati come persone, ma non li abbia preparati adeguatamente per il futuro. Il 52% degli intervistati ha espresso insoddisfazione riguardo alla preparazione ricevuta per affrontare la vita e le sfide post-diploma. La pandemia ha ulteriormente complicato il percorso scolastico, lasciando un impatto significativo su quasi il 60% degli studenti.

L’indagine rivela che educazione affettivo-sessuale ed educazione finanziaria sono le materie più desiderate, con circa il 50% delle preferenze. Seguono corsi sul mercato del lavoro (32%) e sull’offerta formativa post-diploma (21%). La richiesta di queste materie è trasversale, interessando studenti di licei, istituti tecnici e professionali.

L’insoddisfazione verso l’attuale offerta formativa è palpabile, con il 50% dei maturandi che cambierebbe indirizzo di studio se potesse tornare indietro. Tra le cause principali vi è la perdita di interesse per il percorso scelto, che colpisce il 60% dei liceali e oltre il 70% degli studenti di istituti tecnici e professionali.

La percezione di non essere pronti per il mercato del lavoro è diffusa, specialmente tra gli studenti degli istituti tecnici e professionali. Per affrontare queste criticità, il Ministero del Lavoro e del Merito ha introdotto la “riforma 4+2”, che prevede un percorso di studi quadriennale seguito da un biennio professionalizzante.

Nonostante le difficoltà, la maggior parte degli studenti intende proseguire la propria formazione, con percentuali elevate tra i liceali (88%), seguiti dagli studenti degli istituti tecnici (oltre il 60%) e professionali (oltre il 40%).