Meno di 100 ore alla maturità 2024 e si accavallano i temi che il Ministero potrebbe avere selezionato quest’anno e che il 19 giugno alle 8,30, in occasione della prima prova scritta, verranno svelate aprendo il “plico telematico”. Le tipologie della verifica, lo ricordiamo, possono essere di tipo artistico, letterario, storico, filosofico, scientifico, tecnologico, economico e sociale.
Come al solito, gli anniversari o le ricorrenze la fanno da padrone: tra i temi che riguardano la storia, non possono non essere presenti nella lista degli argomenti più attesi, ad esempio, i 100 anni dall’assassinio di Giacomo Matteotti (che fu rapito e assassinato da una squadra fascista il 10 giugno 1924); ma anche la nascita 150 anni fa di Guglielmo Marconi, ma anche quella di Robert Oppenheimer 120 anni fa e che si ricollegherebbe ai limiti etico-morali della ricerca scientifica.
Tra le ricorrenze storiche, gli studenti stanno molto ripassando la Prima Guerra Mondiale, ma anche lo sbarco in Normandia (sono passati giusto 80 anni). Non si scartano nemmeno i cento anni dalla morte di Lenin. E c’è chi scommette sui quattro lustri dalla nascita di Facebook.
Come pure risulta interesse particolare per i temi di strettissima attualità: come il confitto israelo-palestinese, la guerra a Gaza, e quella in Ucraina. Non sorprenderebbe se “uscissero” delle tracce sui social media o la violenza di genere (dopo che lo scorso anno è stato tragicamente contrassegnato da 120 donne uccise, tra cui Giulia Tramontano e Giulia Cecchettin).
Tra i temi di attualità spiccano il cambiamento climatico, quindi il surriscaldamento e i problemi ambientali, il bonus track, e le mille nuove frontiere aperte dall’intelligenza artificiale e in particolare da ChatGpt. Come avviene da alcuni anni, c’è attenzione per i temi legati al bullismo e al cyberbullismo. Da non sottovalutare anche i 100 anni dalla nascita dello psichiatra e neurologo Franco Basaglia, che tanto ha fatto, anche una legge chiave, per la salute mentale: una ricorrenza che potrebbe associarsi alla crescita degli stati di ansia e depressione, soprattutto tra i giovani, molti dei quali usciti non indenni dall’esperienza della pandemia da Covid.
Meno chance, ma neanche troppo residue, vengono date al rischio di una guerra mondiale o addirittura ad un conflitto di tipo atomico.
C’è chi scommette, invece, sulla morte, avvenuta lo scorso autunno, di Henry Kissinger, politico statunitense figura chiave del Novecento.
Tra le morti di italiani che hanno fatto scalpore, sempre lo scorso anno, potrebbero essere proposte quelle di Silvio Berlusconi, Andrea Purgatori, Giorgio Napolitano, Vittorio Emanuele di Savoia, Michela Murgia, Maurizio Costanzo e del mafioso Matteo Messina Denaro.
Tra gli autori più gettonati, per quanto riguarda l’opzione “analisi del testo”, ci sono Luigi Pirandello (l’ultima volta uscì 21 anni fa e se lo aspetta il 34% dei maturandi), Gabriele D’Annunzio, Alessandro Manzoni e Giuseppe Ungaretti.
Secondo l’Ansa, che ha riportato gli esiti degli ultimi sondaggi svolti tra gli studenti, a partire da quello svolto di recente da Skuola.net, tra gli autori dell’Ottocento moderatamente gettonati rimangono “Giovanni Verga (lo indica quasi 1 su 3), che però è stato proposto nel 2022, oppure Alessandro Manzoni (votato dal 18%), mai capitato in tempi recenti”.
Mentre per il Novecento “i diplomandi festeggerebbero se capitassero Italo Svevo (selezionato dal 22% del campione), uscito l’ultima volta nel lontano 2009, o Italo Calvino (così per il 17%), proposto ai maturandi nel 2015, forse troppo poco tempo fa”.
Possibilità medie vengono date a Giuseppe Ungaretti, pronosticato dal 25% degli studenti. Basso interesse sembra riscuotere Eugenio Montale, “adottato” dal 14% dei maturandi e con il quale si sono già confrontati i loro colleghi del 2004, del 2008 e del 2012. Ancora più indietro risulta Carlo Emilio Gadda.
Più indietro ancora Giovanni Pascoli (12%), forse perché è uscito nel 2022, e Giacomo Leopardi (11%), che paga il fatto di essere venuto a mancare prima dell’Unità d’Italia.
Va infine sottolineato che appena uno studente su quattro ritiene probabile il debutto di un autore femminile nell’analisi del testo di Maturità.
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