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Maturità 2024, il voto preso non è più rivelatore della carriera degli studenti: tanti preferirebbero dei giudizi – ESITI SONDAGGIO

Le prove scritte della maturità 2024 sono terminate e adesso gli studenti si stanno concentrando sulla prova orale che sarà l’ultima verifica prima di decretare il voto finale espresso in centesimi.

Per approfondire meglio il concetto di voto e su quanto influisca in modo diretto sulla carriera professionale o universitaria, abbiamo raccolto il parere dei lettori della Tecnica della Scuola, attraverso un sondaggio realizzato ‘on line’.

Secondo i dati elaborati, ben 6-7 lettori su 10 (tra docenti, studenti e genitori) concordano sul fatto che non ci sia più una correlazione, quindi una relazione di dipendenza, tra voto di diploma e carriera professionale o universitaria. Evidentemente, anche l’opinione pubblica si sta rendendo conto che il voto conseguito alla maturità non ha un peso importante per il futuro dei nostri giovani.

Mentre, per quanto riguarda la possibilità di sostituire il voto finale con un giudizio, gli studenti sarebbero favorevoli (57.4%), al contrario dei docenti che non vorrebbero cambiare le attuali modalità.

I dati del sondaggio

Al sondaggio hanno partecipato 348 utenti, per la maggior parte docenti, provenienti principalmente dal Nord Italia.

I lettori hanno risposto a due domande in particolare. Al primo quesito (Pensi che il voto della maturità influisca in modo diretto sulla carriera professionale o universitaria?), le tre categorie di docenti, studenti e genitori hanno risposto in maniera uniforme: per tutti il voto finale non influisce più di tanto sul futuro professionale o universitario.

I commenti

Riportiamo, inoltre, dei commenti interessanti prodotti dai partecipanti sempre al sondaggio realizzato ‘on line’.

Secondo un docente il voto influisce “emotivamente più che formalmente e rappresenta un riconoscimento del proprio impegno che dovrebbe essere valutato con attenzione”.

Uno studente, invece, afferma: “Se si vuole fare concorsi o qualsiasi altra cosa in cui si tiene, purtroppo, il voto in considerazione sì. Per il resto, il voto non fa la persona“.

Più rigidi invece i genitori, uno dei quali ha commentato: “Gli esami sono diventati una farsa, non rispecchiano il valore reale di uno studente, nella maggioranza dei casi il voto viene deciso a tavolino ancor prima degli esami, ma a farne le spese sono sempre e solo gli studenti”.

Voto finale o giudizio?

La seconda domanda dell’indagine ha chiesto ai lettori se Sarebbe meglio sostituire il voto con un giudizio finale. In questo caso le risposte sono state frastagliate.

Secondo il 57.5% dei docenti, non andrebbe affatto sostituito “perché è un metro di misura che la scuola usa per valutare il grado di conoscenze, competenze, cultura, raggiunto da un allievo”. Di contro, una percentuale ridotta di insegnanti afferma di evitare voto e giudizio perché “c’è troppa difformità di valutazione tra le 10000 e più commissioni” o addirittura di “eliminare definitivamente l’esame di Stato”.

Il 57,4% degli studenti, invece, si è detto abbastanza favorevole a un’ipotetica sostituzione del voto finale e qualcuno ha anche suggerito di affiancare un giudizio al voto numerico.

La categoria dei genitori appare ancora una volta meno compatta: metà sono favorevoli e metà meno all’ipotesi di sostituzione del voto numerico.

Precisiamo che l’indagine è stata realizzata dalla testata giornalistica “La Tecnica della Scuola” nel periodo che va dal 18 al 25 giugno 2024. Hanno partecipato 348 soggetti. Il sondaggio non ha carattere di scientificità: i risultati derivano da conteggi automatici.

Sara Adorno

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