Gli esiti degli esami di maturità sono portatori di gioia e sofferenza. Ma anche di riscatto. è quest’ultimo il sentimento provato quest’anno da una studentessa con la sindrome di Down che si è diplomata con una valutazione di 75/100 nel liceo paritario delle Scienze Umane Maior di Pescara. La ragazza, scrive Il Corriere di Bologna, nell’inverno del 2023 aveva abbandonato la classe quinta di un liceo delle scienze umane di Bologna perchè si era resa conto che il programma di studi non era riconducibile agli obiettivi minimi, ma differenziato e quindi non avrebbe prodotto il titolo di studio, ma solo un attestato di competenze relative al suo percorso di studi nella scuola secondaria di secondo grado.
Eppure non solo la famiglia si era detta favorevole ad adottare gli obiettivi minimi, ma anche la neuropsichiatra dell’Asl che la seguiva al di fuori della scuola. Il consiglio di classe, però, sembra che sia stato sempre convinto del contrario, perché anche un percorso ridotto (seppure equipollente) era considerato dai docenti troppo impegnativo e stressante per la ragazza.
La famiglia era convinta che, invece, la ragazza sarebbe stata in grado di conseguire la maturità.
“Abbiamo passato la scorsa estate a cercare una soluzione, anche con il supporto del servizio di orientamento e della neuropsichiatra del quartiere Navile – ha detto alla stampa locale Alessandro Sorrentino, il papà della giovane – Abbiamo valutato alcune opzioni a Bologna, ma non c’era stato supporto dall’Ufficio scolastico regionale, silenzio assoluto. Abbiamo così preferito guardare altrove e Pescara è una città di famiglia. Qui abbiamo trovato il liceo che l’avrebbe accolta, una scuola disponibile a lavorare”.
Alla fine, pure se con un anno di ritardo, i fatti hanno dato ragione ai genitori e alla caparbia della giovane: all’inizio di settembre ha cambiato città e scuola, trasferendosi a Pescara, città natale della mamma, che ha preso l’aspettativa dal lavoro per accompagnare la figlia, il papà è rimasto a Bologna con l’altra figlia adolescente. La ragazza con sindrome di down ha frequentato il liceo Maior, dove le hanno da subito consentito di frequentare le lezioni seguendo lo stesso programma dei compagni di classe, seppure con obiettivi minimi da raggiungere.
Durante l’anno ha seguito le lezioni in presenza dal lunedì al giovedì, poi tornava a casa in Emilia e il venerdì seguiva le lezioni on line, senza così lasciare la scuola di danza e di musica.
A giugno è stata prima ammessa agli Esami di Stato, poi la commissione della maturità l’ha giudicata con una buona valutazione.
“Ringrazio tutti quelli che hanno creduto in me – ha detto la ragazza – Spero che il mio esempio possa aiutare altre persone a inseguire i propri sogni senza arrendersi. Adesso mi sento più forte. In futuro continuerò a studiare e approfondire le cose che mi piacciono di più come la musica e la danza”.
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