Il caso delle studentesse di Venezia che fanno scena muta all’orale dell’esame di Stato ma vengono comunque promosse non è del tutto chiaro.
I fatti sono (o forse dovremmo dire che “sembrano essere”) questi: le ragazze fanno scena muta per protesta contro il basso voto riportato nello scritto di greco, ma passano lo stesso l’esame perché avevano un buon percorso precedente.
Ovviamente in tanti (tra gli altri il noto giornalista Mario Giordano) protestano e il Ministro manda gli ispettori per capire cosa sia davvero successo.
Ma qui arriva la sorpresa: gli ispettori ministeriali anziché dire, come sperava Giordano e come forse avrebbe voluto qualcuno a Viale Trastevere, che la commissione era stata troppo permissiva e che le studentesse si sarebbero meritate una bella bacchettata in piena regola, scrivono al Ministro e ammettono di non aver riscontrato irregolarità.
E poco dopo ecco il colpo di scena: da più parti si incomincia a dire che la vicenda è solo agli inizi perché, nel caso di intervento del TAR, potrebbe succedere di tutto.
Il fatto è che, allo stato attuale, non si capisce chi e come potrebbe rivolgersi al TAR.
Forse il Ministero, che per la verità non esce molto bene da questa storia, visto che gli stessi ispettori hanno detto che tutto è regolare?
Ma francamente sarebbe paradossale se il Ministero ricorresse contro la Commissione d’esame mettendo quindi indirettamente in dubbio l’esito di una ispezione.
Le tre studentesse, per parte loro, avevano detto che a loro non interessava fare ricorso; certo, nel frattempo potrebbero aver cambiato idea (e non ci sarebbe nulla di male), ma, al momento, questa sembra una eventualità poco realistica in quanto – come è noto – il TAR non ha il poter di cambiare il voto d’esame.
Ovviamente non dobbiamo mai dimenticare che il nostro è un Paese con un tasso altissimo di contenzioso amministrativo (in molte nazioni, con alta tradizione giuridica, i TAR non esistono proprio) dove una sospensiva o una riforma in autotutela non si negano a nessuno.
Proprio per questo è meglio sospendere ogni giudizio e attendere i prossimi eventi.