La maturità 2024 partirà il prossimo 19 giugno e in una scuola di Roma alcuni maturandi si stanno preparando in un modo molto particolare, con l’ausilio dell’intelligenza artificiale. Ecco cosa, secondo quanto riporta RomaToday, prevede il progetto.
Il software sviluppato da un ex studente
Si tratta di un istituto superiore paritario in cui i maturandi si prepareranno alla temuta prova orale grazie al simulatore sviluppato da un ex studente della scuola, di 25 anni, imprenditore nella Silicon Valley.
Il docente e proprietario dell’istituto ha affermato: “Credo sia fondamentale che il sistema scolastico si adegui ai nuovi strumenti digitali utili all’apprendimento” spiega. Il progetto ha una duplice utilità: la prestazione virtuale dello studente può abbassarne l’ansia in quanto il simulatore permette di prevedere quanto accadrà durante l’esame nel momento in cui un avatar al femminile o al maschile, risponde, interroga, fa domande, fornisce risposte esattamente come un docente durante l’esame.
L’applicazione
L’applicazione, dunque, consente al maturando di confrontarsi non solo con il testo ma anche con chi ha di fronte. Perché spesso il problema, durante un esame, non è connesso a quanto si sa – e a quanto si è studiato- ma anche alla tipica ansia da prestazione.
“MaturAI”, questo il nome del progetto, è un sistema di chatbot vocale e visuale avanzato che permette agli studenti di simulare l’interrogazione orale dell’esame di maturità in un ambiente virtuale, seppur realistico e interattivo, e che consente di interfacciarsi con un avatar con sembianze umane che fa domande, dà risposte ed è in grado di fornire feedback.
Per la prima volta verrà sperimentato in anteprima, dunque, dai maturandi 2024 dell’Istituto, ma l’aspettativa per la maturità 2025 è quella di mettere a disposizione l’interfaccia software in tutte le scuole italiane. Il software, dopo il test 2024, potrà poi essere inoltre sfruttato per gli esami universitari, per esercitarsi alle interrogazioni e prepararsi ai corsi online.
L’intelligenza artificiale può avere un ruolo centrale nella formazione degli studenti, ne è convinto il proprietario: “Dobbiamo non solo parlare di AI nelle scuole – spiega – ma praticarne l’utilizzo. L’intelligenza artificiale non possiede solo una potente forza trasformativa, ma è uno strumento utile per promuovere l’equità educativa. Molti studiosi e saggisti vedono l’AI come chiave per democratizzare l’accesso alla conoscenza, abbattendo le barriere geografiche ed economiche. Inoltre è possibile creare percorsi di apprendimento personalizzati, adattabili alle esigenze di ogni studente. L’integrazione di queste tecnologie innovative ai nostri sistemi educativi non può che migliorarne l’efficacia. Accogliere e promuovere per primi l’idea è per noi dunque un primo passo in questa direzione. Ciò non toglie – aggiunge – che niente e nessuno potrà sostituire il fattore umano legato alla qualità di un docente, ma MaturAI è sicuramente uno strumento che può migliorare le performance scolastiche degli studenti”.
Crepet e il primo esame di maturità con ChatGpt
Di intelligenza artificiale e maturità aveva parlato lo psichiatra Paolo Crepet: “Tra poco ci sarà il primo esame di maturità con l’intelligenza artificiale, siamo contenti? Siamo contenti di non sapere se i temi saranno scritti da un algoritmo? Se non ci occupiamo di questo non ci occupiamo del futuro ma di un presente malconcio”, ha detto, parlando di ciò che a suo avviso è importante.
“Non sappiamo più educare, non sappiamo se dobbiamo essere severi, se dobbiamo fare finta di niente. Non sappiamo più fare niente e i ragazzi se ne sono accorti. Se avessi 18 anni sarei molto più arrabbiato di quanto sono arrabbiati i ragazzi oggi”, ha detto qualche giorno fa.