Il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, è stato ospite della maratona ormai storica maratona di Skuola.net. Durante l’intervista con Daniele Grassucci e Carla Ardizzone ha parlato anche di alcuni suoi episodi di quando andava a scuola.
“Copiare? Non bisognerebbe farlo. Il primo della classe in matematica mi diceva che dovevo imparare a fare da solo. Bisogna essere accoglienti e solidali, però non copiate. Ho il dovere di dirlo”, così ha esordito le parole del numero uno di Viale Trastevere ricordando un episodio di quando andava in quinta elementare. E aggiunge che le materie che amava erano quelle umanistiche, mentre la matematica proprio non era nelle sue corde.
E incalzato dai giornalisti sul voto del diploma, ha confessato: “Alla maturità ho preso 56/60 al liceo classico. Io ho conosciuto ragazzi che si sono diplomati con un voto relativamente basso, ma poi all’università hanno tutti 30. Quindi ci sono da valutare tanti fattori”.
Mia madre diceva: “Tu hai fatto il tuo dovere, va come deve andare e lo voglio dire anche a voi. Voi non dovete farvi condizionare dal voto, quello serve solo a voi. Il voto fa capire a che punto siete arrivati”.
Il ministro ha dato poi un piccolo spoiler sulle tracce della maturità, sulla prima prova scritta d’italiano: “Non posso rivelare le tracce: non saranno difficili, non inquieteranno lo studente medio. Le tracce di domani possono essere considerate interessanti. Non perdete tempo cercarle su Internet. Sono state scelte a marzo, quindi gli eventi successi dopo non ci saranno”.
“Non dobbiamo farci condizionare dal voto, il voto serve a voi. Il voto serve per capire a che punto siete arrivati. L’intelligenza artificiale può essere utile per capire il grado di preparazione a cui siete arrivati, e da questo punto di vista è preziosa. Non vi fate fare i temi o gli esercizi dall’intelligenza artificiale, poi andate a scuola e non sapete fare niente. Può aiutare ma è un aiuto falso, ingannevole”.
“La maturità è un momento di passaggio, ha ancora un senso perché è una cesura tra un passato adolescenziale e un futuro in cui si diventa cittadini maturi, responsabili, grazie anche allo studio, e cittadini liberi, senza alcun condizionamento. Concetti fondamentali: libertà e lavoro”.
Ed ecco il messaggio finale ai maturandi: “Siete ragazzi eccezionali, non fatevi coinvolgere dallo stress, voi valete molto, la vita vi aspetta. Fate scelte oculate”, ha concluso.
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