Potrebbe essere uno dei tanti studenti, circa 3mila l’anno, diplomati agli Esami di Stato, conclusivi della scuola secondaria superiore, con il massimo dei voti. E quindi scrivere alla nostra redazione che raccoglie le segnalazioni di coloro che hanno preso “100 alla maturità”. Ma non è uno studente qualsiasi. Anzi una studentessa. Perché ha 59 anni e si è iscritta al liceo solo dopo essere andata in pensione. Per vivere un’esperienza che, ora, a scuola finita, ha detto al quotidiano ‘Trentino’, “consiglierei a tutti, anche se ovviamente è indispensabile una grande forza di volontà per portare a termine l’intero percorso”.
La studentessa si chiama Ida Postal, 59 anni, è di Trento e ha un passato lavorativo da infermiera. Ma è anche mamma. Il suo 100 ha un valore doppio perché raggiunto con i capelli bianchi. Anzi triplo, perché è stato l’unico in tutto l’istituto Rosmini, il liceo trentino delle Scienze umane indirizzo economico-sociale, che ha frequentato nei corsi serali.
Dalle colonne del quotidiano locale racconta qual è stata la “molla” per riprendere gli studi lasciati più di 40 anni prima. “Trascorrevo le mie serate guardando la televisione e al mattino quando mi alzavo mi rendevo conto di non ricordarmi neppure cosa avessi visto. Così ho deciso di investire il mio tempo libero in qualcosa di utile, che servisse a me”.
La qualifica da infermiera spiega di averla presa a suo tempo su spinta dei genitori. “Nessun rimpianto – dice – ma oggi che ho il diploma non potrei essere più soddisfatta. Dovrebbe essere vietato abbandonare gli studi, perché la cultura è in grado di cambiarti nel profondo”. In Italia, invece, a seguire gli studi sono solo il 6 per cento di adulti. Forse non sanno, direbbe la signora Ida Postal, cosa si perdono!
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