Una ragazza con sindrome di Asperger sarebbe stata discriminata nel corso dell’esame di maturità, svolto in una scuola di Genova. Come riporta GenovaToday, la famiglia della studentessa si è rivolta ad un avvocato, che ha scritto alla scuola.
Gli insegnanti, secondo l’accusa, non avrebbero tenuto conto della condizione della ragazza e ciò avrebbe compromesso il risultato ottenuto all’esame. “Si rileva innanzi tutto – scrive l’avvocato – che la ragazza non ha mai effettuato una prova d’esame in ‘Italiano’ precedentemente alla data della relativa prova scritta (prova d’esame che avrebbe dovuto svolgersi all’interno dell’anno scolastico, come previsto per legge)”.
La prova, come scrive l’avvocato, sarebbe stata svolta nel corso dell’anno, ma l’alunna quel giorno era assente per febbre e non aveva potuto svolgerla né recuperarla successivamente. La giovane, inoltre, il giorno dell’esame di maturità si sarebbe trovata davanti la stessa traccia consegnata ai compagni, “solo successivamente sarebbe stata cancellata una riga e raccomandato di mettere i titoli ai vari paragrafi”.
Lo stesso vale per la prova di tedesco, “solo su insistenza dell’alunna stessa – scrive l’avvocato – le è stata fornita la prova specifica per lei, che era effettivamente quella su cui lei si era preparata. Tale circostanza viene stigmatizzata per avere creato nella ragazza un disagio emotivo certo nel corso della prova di esame”.
“Con riferimento alla prova orale lo svolgimento dell’esame è stato piuttosto brillante – si legge ancora nella lettera – anche alla luce delle dichiarazioni delle insegnanti di sostegno presenti. Tuttavia, tutto quanto sopra considerato, la valutazione dei compiti d’esame hanno fatto sì che il voto sia stato notevolmente inferiore a quello atteso, tanto da determinare l’alunna stessa a richiedere di visionare copia dei verbali della prova d’esame e degli atti interni relativi, al fine di esaminare la possibilità di effettuare un eventuale ricorso amministrativo.
L’esame della documentazione prodotta con particolare riguardo alla riunione plenaria del 15 Maggio del Consiglio di Classe alla presenza delle insegnanti di sostegno ha rivelato l’assoluta mancanza degli allegati e dei fac-simili delle ‘prove equipollenti’ che avrebbero dovuto essere parte dell”allegato aggiuntivo riservato’. Abbondonata tuttavia tale ipotesi, che avrebbe penalizzato ulteriormente la ragazza costringendola a sostenere nuovamente la prova d’esame, che comunque ha avuto esito positivo sebbene non con il risultato atteso, si intende con la presente richiamare l’attenzione del Preside e di tutto il corpo docente – con le dovute eccezioni – sullo svolgimento della prova d’esame di maturità per tutte le persone disabili che si accingeranno in futuro a sostenere la ‘maturità’ richiedendo maggiore puntualità, precisione ed inclusione senza trascurare tutte quelle necessarie cure che la delicatezza di tale prova comporta per una persona disabile.
Sottolineiamo a tale proposito che già nel corso del quarto anno, era stato necessario ricorrere al soccorso di più professionisti (neuropsichiatra, avvocato e consulente ex delegato di AMNIC, attuale rappresentante di Genova Inclusiva) per avere regolare uso di strumenti compensativi. Auspicando che tali episodi non abbiano più a verificarsi nei confronti di altri alunni e venga pertanto migliorata l’inclusività scolastica all’interno dell’Istituto, e confidando altresì nella necessaria e dovuta collaborazione di tutto il corpo docente, abbiamo ritenuto necessario provvedere a dare notizie di quanto accaduto ed occorso”. Resta da vedere come replicherà la scuola.
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