Sembra che la faccenda della “maturità bis” al liceo Galilei di Spadafora, Messina, sia finalmente giunta al termine. La scorsa settimana la classe costretta a rifare gli esami di maturità dopo l’accertamento di alcune irregolarità ha fatto gli orali, e ad oggi sono noti i voti con cui gli studenti si sono diplomati.
Come riporta La Repubblica, la studentessa la cui famiglia ha presentato ricorso dopo lo svolgimento degli esami qualche mese fa ha visto il suo voto, 69, confermato, dopo un esame orale pieno di tensione. La ragazza ha svolto la prova per ultima, con un’aula gremita di studenti, genitori, docenti e curiosi.
“Il mio sogno? Vorrei entrare all’Accademia militare e diventare carabiniera — ha confidato ai commissari al termine di un esame che sarebbe apparso tutt’altro che brillante — La scuola? Non rifarei più questa scelta”. Tra la studentessa e i compagni, purtroppo, ci sarebbe il gelo. Lei e gli altri membri della classe si sono praticamente ignorati a vicenda, come già avevamo anticipato.
Anche i compagni hanno confermato i loro voti (compresi quattro “100”) o addirittura li hanno migliorati di uno o due punti. “Un’esperienza che racconteremo ai nostri figli e ai nostri nipotini. E che ricorderemo per sempre. Adesso, però, ci aspetta la vita”, hanno detto i neodiplomati.
La vicenda risale al luglio scorso, quando, dopo la pubblicazione dei risultati finali, la famiglia di una studentessa decide di presentare ricorso, confortata forse anche dal fatto che già nelle settimane precedenti il ministro Valditara in persona era intervenuto per far rifare alcuni scrutini finali.
L’ufficio scolastico regionale dispone subito una ispezione che rileva alcune significative irregolarità che convincono l’amministrazione scolastica ad emanare un provvedimento di annullamento delle prove orali dell’esame. Lo scorso ottobre si è saputo che l’ispezione ministeriale aveva accertato una irregolarità particolarmente grave e di cui già da tempo si parlava all’interno dell’istituto e non solo: una docente della scuola, insegnante di storia e filosofia, avrebbe comunicato agli studenti della classe l’argomento con cui sarebbe iniziato l’esame orale. Alcune famiglie hanno provato ad impugnare la decisione dell’Usr Sicilia, ma non è servito a nulla.
Come abbiamo scritto, sotto il profilo amministrativo la questione è quindi conclusa, almeno per gli studenti. Non così per la docente che aveva fatto la “soffiata” agli esaminandi: sicuramente dovrà infatti affrontare un procedimento disciplinare e non è da escludere che anche la magistratura ordinaria possa interessarsi alla vicenda.
Per il momento – come riporta l’Ansa – la famiglia della studentessa che ha presentato l’esposto ha deciso di non intervenire anche se l’avvocata Maria Chiara Isgrò, che la assiste, ha anticipato che nelle prossime ore verrà diffuso un comunicato ufficiale. Nei canali social, invece, continuano le prese di posizione di docenti che giustificano il comportamento dell’insegnante che aveva aiutato gli studenti.
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