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Maturità, caccia ai commissari. Rusconi: “Nomine d’ufficio in arrivo, per dire no servirà il certificato medico”

Il probabile alto numero di defezioni dei commissari della maturità ad accettare l’incarico, di cui La Tecnica della Scuola ha parlato in anteprima anche all’inizio di maggio, sono diventati uno degli aspetti critici che potrebbero rendere difficoltose le prove d’esame al via il prossimo 17 giugno. Con molti commissari over 55, quindi più soggetti ai rischi del Coronavirus, oppure distanti dalla scuola di servizio perché tornati nella sede di residenza, il problema presto diventerà tangibile. Anzi, per i presidenti di commissione già lo è, visto che in alcune regioni, come Piemonte e Veneto, gli Uffici scolastici regionali (sono loro nominarli) si sono appellati al senso di responsabilità e sacrificio di dirigenti scolastici e docenti.

Anche il Lazio è tra le regioni a “rischio” di entrare in crisi per la mancanza di commissari e presidenti. La pratica è finita sui tavoli del dottor Rocco Pinneri, giunto all’Usr laziale appena un mese fa dagli Uffici di Gabinetto del Ministero, che ha subito comunicato ai sindacati come intende procedere per risolvere il problema.

“Il problema esiste da diversi anni – dichiara alla Tecnica della Scuola Mario Rusconi, presidente Anp Lazio – ed è legato a diversi motivi, anche ai compensi non proprio adeguati (una cifra attorno alle 500 euro nette ndr). Solo che quest’anno con il timore del contagio del Coronavirus sarà ancora più evidente. Comunque, il direttore dell’Ufficio scolastico si è già mosso: ci ha comunicato che in caso di assenza del personale nominato non ci sarà altra scelta che chiedere ai dirigenti scolastici di procedere alla nomina d’ufficio”.

Come sottrarsi alla nomina

“In questo caso, il docente non si potrà sottrarre all’incarico, se non presentando un certificato di malattia o dichiarando di beneficiare delle deroghe previste da chi rientra nella Legge 104 del 1992, per sé o per un familiare”.

Il ricorso al certificato medico, non per uno solo giorno, potrebbe diventare quindi l’ancora di salvezza per i docenti che già devono convivere con delle patologie: per loro, tra l’altro, contagiarsi di Coronavirus rappresenterebbe molto più rischioso, per l’evoluzione del virus, rispetto a chi non ha alcun problema di saluti.

I subentranti

Ma chi subentrerà agli insegnanti che marcheranno visita? “Si procederà – continua Rusconi – prima con i docenti a disposizione nelle stesse scuole dove le commissioni sono incomplete, sia il personale di ruolo sia i supplenti in servizio. Se non dovesse bastare, si ricorrerà anche ai candidati inseriti nelle varie graduatorie”.

“Si cercherà anche nelle graduatorie d’istituto, da dove si potranno scegliere precari abilitati o anche di terza fascia, non necessariamente in servizio sulla materia d’esame. Diversi supplenti, ad esempio, sono assunti annualmente su sostegno, ma poi a giugno vengono ‘reclutati’ come commissari sulla loro disciplina d’indirizzo”.

Non è da escludere che possano essere coinvolti come commissari, laddove non si trovasse nessuno pronto a subentrare, anche docenti abilitati o con titolo su classi di concorso affini a quella che serve.

In caso di contagio tutti in quarantena e on line

Secondo Rusconi, però, le questioni da affrontare nella prossima maturità sono anche altre. “A mio avviso – prosegue il presidente dell’Anp Lazio – il problema più grosso è probabilmente quello di come svolgere l’esame se uno studente dichiarerà di essere immunodepresso oppure risulterà affetto da Covid: è chiaro che in questi casi tutta la commissione andrà in quarantena“.

Così l’esame potrebbe avere un doppio volto. “Se vi dovesse essere un caso di contagio, le prove e gli adempimenti finali proseguiranno non più in presenza, ma in modalità telematica. Non credo – conclude Rusconi – che vi sia altra scelta”.

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