Continua l’analisi sull’alto numero di alunni che quest’anno hanno portato casa la maturità con il massimo della valutazione e lode annessa: a fare discutere sono i dati ufficiali pubblicati dal ministero dell’Istruzione, con l’aumento complessivo dal 3% al 3,4% rispetto all’anno prima e le percentuali maggiori di lodi assegnate in Calabria (6,6%), Puglia (6,3%), Umbria (5%) e Sicilia (4,8%). Ma tre di queste regioni sono le stesse dove i risultati delle prove Invalsi, svolte dagli studenti del quinto anno delle superiori, hanno fatto registrare le valutazioni peggiori a livello nazionale.
L’Invalsi ha fatto sapere che “al termine del secondo ciclo d’istruzione, gli allievi che non raggiungono il livello base in Italiano superano la soglia del 60% in Campania, Calabria e Sicilia”.
Inoltre, sempre l’istituto nazionale di valutazione ha spiegato che nell’ultimo anno “in Matematica gli allievi sotto il livello 3 arrivano al 70% in quattro regioni (Campania, Calabria, Sicilia, Sardegna). Sempre nelle stesse regioni non raggiungono il B2 il 60% degli studenti nella prova di reading e l’80% in quella di listening”.
La Tecnica della Scuola aveva ipotizzato che gli studenti del Sud potessero caratterizzarsi per una maggior diversificazione sull’impegno e profitto raggiunto sui banchi di scuola. Con studenti tendenti al massimo e tanti altri invece che non raggiungono nemmeno la sufficienza Mentre gli allievi del Nord, sempre secondo questa ipotesi, potrebbero avere un apprendimento più uniforme.
E quindi conseguire voti meno elevati, ma anche molti meno abbandoni dei banchi o risultati mediocri: una tendenza all’uniformità, sempre da Roma in su, che si rifletterebbe pure sui dati, decisamente migliori, relativi alla “dispersione implicita”.
Gli stessi dati Invalsi, tuttavia, non confermerebbero questa teoria, poiché nel Meridione e nelle Isole maggiori vi sarebbe anche una carenza di studenti eccellenti.
Sui record di 100 e lode al Sud, riprendiamo ora uno studio di Tuttoscuola, che ha realizzato una interessante analisi numerica: ebbene, quest’anno sono state assegnate ben 16.384 lodi, 1.147 più dell’anno scorso, con incrementi distribuiti quasi a senso unico a favore delle regioni del Mezzogiorno (più 1.344) e, al contrario, decrementi per le regioni settentrionali (meno 279).
Nell’estate che stiamo vivendo ha raggiunto la lode il 3,2% dei diplomati, più del doppio rispetto a tre anni fa (1,5%), il triplo rispetto al 2015-16 (1,1%) e più del quintuplo del 2011-12 (0,6%), anno in cui per la prima volta, con l’entrata a regime della riforma della scuola secondaria superiore, la lode è stata attribuita solo se lo studente aveva riportato il punteggio massimo di credito scolastico.
Da allora l’incidenza degli alunni premiati con la lode è sempre aumentata, arrivando a livelli massimo nel periodo della pandemia da Covid che stiamo ancora vivendo.
Sono 1.053 gli studenti eccellenti della Lombardia che nel 2022 si sono diplomati con 100 e lode all’esame di maturità. Poco meno dei 1.149 che hanno raggiunto lo stesso traguardo in Calabria. Solo che il numero di studenti iscritti e fortemente a favore della Lombardia, dove si sono diplomati in 74.144 (quindi solo l’1,4% è stato valutato con il massimo dei voti); invece, in Calabria appena 18.477 (il 6,2% ha preso la lode).
Facendo la proporzione, in Lombardia solo uno studente su 70 è stato valutato meritevole di lode, in Calabria uno ogni 16.
Seguono la Puglia con uno su 17, l’Umbria con uno su 21 e la Sicilia con uno su 22. In fondo, subito prima della Lombardia, il Friuli Venezia Giulia con un diplomato con lode ogni 56, il Veneto con 52 e il Piemonte con 50.
Secondo la rivista di scuola, questi dati testimoniano la disomogeneità dei criteri di valutazione sul territorio nazionale.
E non c’è da scandalizzarsi se poi le Università italiane con corsi a numero chiuso si affidano sempre meno al voto di maturità nei criteri di selezione all’accesso.
I dati Invalsi di quest’anno sui livelli di eccellenza degli studenti del quinto anno della secondaria di II grado sembrano infatti togliere credibilità a molte di quelle lodi assegnate nella maturità 2022, soprattutto nelle regioni del Mezzogiorno.
Infatti nel 5° livello (eccellenza) della prova di italiano Invalsi del 5° anno delle superiori non compaiono gli studenti di Calabria, Campania, Sicilia, Puglia e Sardegna; sono al limite minimo del livello di eccellenza quelli di Abruzzo, Lazio, Molise e Basilicata; sono collocati in posizione medio alta le restanti regioni, con Lombardia e Friuli VG, oltre alla Val d’Aosta e Trentino-Alto Adige, al top.
Anche nel 5° livello (eccellenza) della prova di matematica sono inserite tutte le regioni con Sardegna, Calabria, Sicilia, Campania, Lazio e Abruzzo al limite minimo del livello e, comunque, sotto la media nazionale; sopra la media le restanti regioni e al top, oltre alla Val d’Aosta e il Trentino-Alto Adige, Lombardia, Friuli VG e Veneto.
Tenendo conto anche di questi risultati e di quelli di inglese (lettura e ascolto), Invalsi ha stilato la graduatoria degli allievi eccellenti (che non vuol dire tutti “da lode”, che rappresenta l’eccellenza assoluta) al termine della scuola secondaria di II grado, che vede agli ultimi posti Calabria e Campania con il 5%, precedute da Sicilia (6%), Sardegna (7%), Puglia (8%), Basilicata (9%); invece al top, oltre alla Val d’Aosta e al Trentino-Alto Adige, il Friuli VG (24%), la Lombardia (22%), il Veneto (21%). Tutte le Regioni del Nord migliori nelle prove Invalsi rispetto alle lodi.
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