L’attrice Cristiana Capotondi, protagonista del film cult “Notte prima degli esami“, intervistata ai microfoni de La Repubblica insieme Dacia Maraini, ha parlato degli aneddoti relativi al suo esame di maturità (alquanto negativi) e al suo rapporto con i docenti.
“Io l’esame l’ho fatto nel 1999, allo scientifico Kennedy di Roma. Era l’anno in cui si portavano tutte le materie e non sapevamo cosa aspettarci dalla terza prova. Poi, per la prima volta, come voto massimo si era passati dal Sessanta al Cento. E coi miei compagni cantavamo ‘Cento, cento, cento’ come a ‘Ok, il prezzo è giusto’”, ha raccontato.
Ed ecco com’è andata la sua prima prova: “Un disastro, penso di aver preso il voto più basso di tutta la scuola, infatti l’ho completamente rimosso. Credo di aver optato per il tema di attualità, ma non ne sono sicura. Sono andata completamente in trance, ho passato le prime due ore a scegliere la traccia. Così me ne sono rimaste poche per comporre qualcosa di sensato”.
“Seconda prova? Compito di Matematica, per fortuna me la sono cavata molto bene. All’epoca preferivo le materie scientifiche, solo dopo mi sono appassionata alla Storia e alla Letteratura. Anche perché spesso a farti amare un argomento è il docente che lo insegna e io avevo una grande passione per la mia professoressa di Fisica e Matematica. Dopo il diploma mi sono iscritta a Scienze della Comunicazione, anche se all’inizio avevo pensato a Fisica o a Ingegneria navale. Anche il colloquio bene, nessuna difficoltà. Di Fisica mi hanno chiesto il ‘potere dispersivo delle punte’ ed ero preparatissima, sempre grazie alla mia prof”.
Capotondi ha anche parlato di un altro docente per cui ha nutrito molto affetto: “Il nostro professore di disegno era molto appassionato. Lo consideravamo ‘uno di noi’. Mi chiamò a casa due giorni prima dell’orale per farmi coraggio. E per dirmi che non mi avrebbe chiesto l’argomento della mia tesina, perché ‘potevo fare di più’. Così passai le ultime 48 immersa nella storia dell’Arte. E poi il mio prof di Filosofia, che mi fece commuovere. Quando entrai a scuola il giorno del colloquio mi prese per mano e mi disse: ‘Cristiana, ricordati: d’ora in poi nessuno si preoccuperà più di capire se hai capito’. E purtroppo, a parte casi particolari, è vero. Quello è il momento in cui ho sentito che ero diventata un’adulta”.
“Godetevela, perché sono emozioni che difficilmente si ripeteranno nella vita”, questo il consiglio ai maturandi.
“Non dobbiamo farci condizionare dal voto, il voto serve a voi. Il voto serve per capire a che punto siete arrivati. L’intelligenza artificiale può essere utile per capire il grado di preparazione a cui siete arrivati, e da questo punto di vista è preziosa. Non vi fate fare i temi o gli esercizi dall’intelligenza artificiale, poi andate scuola e non sapete fare niente. Può aiutare ma è un aiuto falso, ingannevole”, ha detto il ministro Valditara oggi.
“La maturità è un momento di passaggio, ha ancora un senso perché è una cesura tra un passato adolescenziale e un futuro in cui si diventa cittadini maturi, responsabili, grazie anche allo studio, e cittadini liberi, senza alcun condizionamento. Concetti fondamentali: libertà e lavoro”.
Ed ecco il messaggio finale ai maturandi: “Siete ragazzi eccezionali, non fatevi coinvolgere dallo stress, voi valete molto, la vita vi aspetta. Fate scelte oculate”, ha concluso.
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