Sui social, tanti docenti s’indignano per la decisione del Governo di “ammorbidire” i requisiti d’accesso alla nuova ammissione alla maturità. Ma c’è chi va controcorrente.
Come l’ex ministro dell’Istruzione Luigi Berlinguer, che intervistato dal Messaggero commenta positivamente l’ammissione alla maturità di ragazzi ammessi con la media del 6 e quindi anche con una o più insufficienze gravi.
“Invece di pretendere che gli studenti siano bravi in tutto, con la sufficienza obbligatoria in tutte le materie – ha dichiarato Berlinguer – dovremmo capire che ci sono materie in cui una persona eccelle e altre materie in cui non si riesce ad andare bene”.
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Fatto sta che un Consiglio di Classe, se il decreto non verrà modificato, si potrebbe trovare ad ammettere agli Esami di Stato del secondo ciclo (la maturità appunto) anche studenti delle classi quinte con gravi lacune disciplinari: una mancanza di cui potrebbero pagare dazio in fase successiva, all’Università o quando si troveranno a confrontarsi, mettendo in atto le proprie conoscenze, con il mondo del lavoro.
Berlinguer, tuttavia, non sembra avere dubbi: “chiedere la sufficienza in tutte le materie è un ostacolo per i candidati, un blocco che non serve realmente all’obiettivo che dovrebbe avere la scuola”.
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