Con il termine dell’ultima prova scritta, i 497mila studenti impegnati nella maturità potranno dedicarsi pienamente allo studio finalizzato al colloquio orale: mentre i commissari si stanno dedicando alle correzioni delle prove scritte, i maturandi si potranno dedicare a tempo pieno al ripasso di tutte le materie del quinto anno di corso. Secondo le indicazioni del ministero della Pubblica Istruzione gli orali saranno suddivisi in tre parti: la prima riguarderà la presentazione di un elaborato (in genere una tesina, sempre più spesso di tipo multimediale) proposto dello studente su un argomento del quinto anno; poi si passerà ad una trattazione critica delle tematiche affrontate dagli studenti nelle prove scritte; infine si procederà all’interrogazione vera e propria su tutte le materie.
Quella attuale sarà l’ultima maturità in cui il punteggio massimo che ogni studente si potrà vedere assegnato con il colloquio sarà di 35 punti: con la riforma degli esami di Stato dello scorso gennaio, dal 2008 il punteggio passerà da 35 a 30 e i 5 punti tolti al colloquio saranno aggiunti, distribuiti negli ultimi tre anni del percorso scolastico (in pratica al punteggio di credito scolastico) rispettando le fasce corrispondenti alla media dei voti riportati dallo studente nello scrutinio finale.
I tempi d’inizio degli orali varieranno da scuola a scuola: negli istituti speciali, ad esempio, caratterizzati dalla presenza di pochi studenti, l’inizio dei colloquio è stato già fissato a partire da giovedì 28 giugno. Nella maggior parte delle scuole però l’incontro tra maturandi e commissari prenderà il via solo sabato 30 o addirittura lunedì 2 luglio.
Tranne che per gli studenti impegnati nella sessione malati (al via il 4 luglio) entro la seconda decade di luglio le prove saranno terminate per tutti. La sessione straordinaria dovrebbe prevedere anche lo svolgimento delle prove da parte di quei privatisti romani che hanno vinto il ricorso contro la loro esclusione in alcuni istituti parificati a seguito dell’applicazione della sentenza n. 220 della Corte costituzionale, secondo cui il numero dei candidati esterni non può superare il 50% di quello dei maturandi interni e che le commissioni di soli candidati esterni possono essere costituite unicamente presso istituzioni scolastiche statali.