Sarà anche non vincolante, ma il Consiglio superiore della pubblica istruzione dà una bella spallata al già iper-discusso esame di maturità 2022 ed in generale all’ordinanza sugli Esami di Stato in programma la prossima estate: quell’esame finale che il Ministero ha voluto riportare quasi alla normalità, mettendosi contro gli studenti che anche per questo sono scesi e scenderanno di nuovo in piazza venerdì prossimo 11 febbraio.
I componenti del Cspi, con Francesco Scrima (a lungo leader Cisl Scuola) nei giorni scorsi confermato presidente, hanno bollato la decisione come affrettata, che non ha tenuto conto del fatto che siamo ancora alle prese con i problemi derivanti dai contagi da Covid, con le lezioni pregiudicate e centinaia di migliaia di studenti che alternativamente svolgono la didattica a distanza.
Il Cspi ha quindi puntato il dito proprio su quella seconda prova scritta della maturità alla quale, seppure non dettata dall’amministrazione centrale (ma scelta da ogni singola commissione), avrebbero volentieri fatto a meno. Il motivo è legato alle difficoltà oggettive, senza precedenti, indotte dalla pandemia e che hanno caratterizzato ininterrottamente l’ultimo biennio.
Mentre gli stessi componenti del Cspi non avrebbero avuto nulla da eccepire sul tema scritto, la prima prova canonica, e nemmeno sul colloquio finale multidisciplinare.
Ancora più severo, se vogliamo, è stato il giudizio del Consiglio superiore della pubblica istruzione sulle prove finali di terza media: il Cspi ha espressamente detto no alle due prove scritte (italiano e matematica), lasciando il disco verde solo per l’orale. Di fatto, gli esperti della pubblica istruzione avrebbero voluto replicare la formula degli esami finali di licenza media dello scorso anno scolastico, il 2020/2021.
Dunque, complessivamente, tra maturità ed esami di terza media, il Cspi avrebbe evitato di fare svolgere tre prove su quattro: solo il tema di italiano è stato “promosso”.
La bocciatura del Cspi arriva, tra l’altro, alla vigilia dell’incontro del ministro Patrizio Bianchi con le Consulte delle studentesse e degli studenti, gli organismi studenteschi di recente rinnovati e che si accingono ad eleggere il loro portavoce nazionale.
“Il verdetto negativo sulla proposta è, per la Rete degli Studenti Medi, un primo risultato delle mobilitazioni di venerdì scorso che hanno portato in piazza studenti e studentesse in tutta Italia.
Il parere del CSPI, seppur non vincolante, evidenzia che il Ministero guidato da Bianchi sta sbagliando sulla Maturità, dicono dalla Rete degli Studenti Medi.
Quel parere “ci indica che abbiamo ragione”, ha detto Tommaso Biancuzzi, coordinatore dell’associazione studentesca.
“Abbiamo chiesto agli studenti e alle studentesse in tutto il Paese di mobilitarsi venerdì scorso contro una proposta fuori contesto e un atteggiamento del Ministero antidemocratico. La risposta è stata più che positiva, con piazze in tutto il Paese”, ha aggiunto Biancuzzi.
Ora, quel parere “ci indica che stiamo portando rivendicazioni giuste. Ora serve, a maggior ragione, mobilitarsi per chiedere al Ministro di incontrarci”.
“Venerdì 11 febbraio alle 16.00 saremo sotto al ministero dell’Istruzione e chiediamo a tutti gli studenti e tutte le studentesse di unirsi a noi”, ha concluso il rappresentante degli studenti.
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