Categorie: Alunni

Maturità, i Ds promuovono la riforma: ammissione con la media del 6? Legalizzata pratica diffusa

La riforma della maturità, che sarà operativa dal 2018, sembra piacere a molti dirigenti scolastici che vedono in questo nuovo sistema un modo per avere più trasparenza in consiglio di classe.

A tenere banco è sicuramente il fatto che in base alla delega su Esami di Stato, per essere ammessi alla maturità, servirà non più la sufficienza almeno in tutte le discipline, ma che la “votazione media non risulti inferiore ai sei decimi compreso il voto di comportamento”.

Tale passaggio, che ha fatto storcere il naso a molti docenti e genitori, ha trovato però il parere favorevole di molti presidi, che essenzialmente dichiarano: “Con questo passo il Ministero ha deciso di legalizzare una pratica molto diffusa, perché nessun consiglio di classe non avrebbe mai deciso di non ammettere uno studente per un 5 in una materia”, si legge il commento di un Ds sul quotidiano di Piacenza Libertà.

Un’altra collega fa leva sul fatto che in questo modo all’esame “si presenteranno gli alunni con i voti reali, restituendo chiarezza al consiglio di classe”. Un altro Ds parla invece del fatto che “anche chi ha un’insufficienza può mettere a frutto tutte le conoscenze acquisite nelle altre materie”. Statisticamente poi, fanno notare i dirigenti interpellati, sono davvero pochissimi gli studenti bocciati alla maturità, mentre l’impatto con il primo anno di scuola superiore è molto difficile per gli studenti, portando a bocciature frequenti.

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Certo, esistono pure gli scettici, come un Ds di Bologna, che sul Corriere di Bologna, esprime i propri dubbi: “con la media matematica il ragazzo può avere anche duo o tre insufficienze e se ha dei voti alti in Educazione fisica e condotta, viene ammesso. Sento colleghi che intendono usare voti molto negativi per scongiurare tutto questo.”

Quello che sembra unire i giudizi di tutti i presidi è l’abolizione della terza prova, un insieme frammentato di discipline secondo molti, e l’introduzione della prova Invalsi anche in quinta superiore, che dovrebbero garantire una reale fotografia delle competenze degli studenti alle soglie della maturità.

 

Leggi il testo della delega (CLICCA QUI)

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Fabrizio De Angelis

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