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Maturità, l’accademia dei Lincei: “Con le dovute avvertenze si faccia orale in presenza e con rigore”

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“Se le condizioni sanitarie lo permettessero, sarebbe auspicabile che il colloquio si svolgesse con modalità in presenza, considerato che didattica ed esame frontali devono restare il veicolo principale di trasmissione, fruizione ed elaborazione del sapere. Il fattore igienico-sanitario è dirimente ed è anche quello più complesso da gestire: solo se si disporrà di ambienti sicuri, di infrastrutture igienico-sanitarie che non mettano minimamente a rischio alunni, insegnanti e rispettive famiglie, solo in presenza di verifiche a tappeto, mediante tamponi o esami sierologici, dello stato di salute di tutti i maturandi, dei docenti della commissione, e del personale ATA impegnato nelle prove l’auspicata via normale potrà essere percorsa con le opportune cautele”.

Così la Commissione Scuola dell’Accademia Nazionale dei Lincei, che avanza dei suggerimenti.

Secondo la Commissione, l’articolazione della prova orale, comunque svolta – in presenza, mista o a distanza – dovrà prevedere l’approfondimento di quattro discipline innovando in tal modo l’assetto entrato in vigore l’anno scorso; lo scopo è che i corsi mantengano una loro specificità, con materie caratterizzanti oltre all’italiano.

Per la Fondazione I Lincei per la scuola, è importante che l’esame di maturità “mantenga un suo rigore e quindi anche il significato di passaggio tipicamente associato a questa scadenza nella vita di ogni studente; nello stesso tempo è fondamentale che la specificità dei vari indirizzi sia tutelata e valorizzata. In particolare, si raccomanda che gli studenti del comparto tecnico-professionale abbiano modo di mettere in luce le specifiche competenze acquisite nei rispettivi settori”.

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Quest’anno tutti avranno la possibilità di sostenere le prove, tenuto conto del periodo dell’emergenza, ma i crediti di accesso relativi alla classe V e il voto finale saranno comunque basati sull’impegno di tutto l’anno.

Il decreto indica, poi, una doppia possibilità.

Se i ragazzi potranno rientrare a scuola entro il 18 maggio, ci sarà un esame con commissione interna. La prima prova, Italiano, sarà preparata dal Ministero.

La seconda, quella diversa per ciascun indirizzo, sarà predisposta dalle commissioni. Poi ci sarà l’orale. Se non si rientra a scuola, è previsto il solo colloquio orale.

Resta ferma la necessità di raggiungere almeno il punteggio di 60/100 per ottenere il diploma.

LEGGI IL TESTO DELL’ORDINANZA (CLICCA QUI)

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