La soglia del prossimo 18 maggio diventa decisiva non solo per gli scrutini, che si farebbero con modalità telematica, ma anche per la maturità 2020: se per via del Coronavirus, si dovesse rientrare da quella data in poi, lunedì 18 maggio, salterebbero infatti le prove scritte; così, gli esami conclusivi di Stato del secondo ciclo si ridurrebbero al solo colloquio onnicomprensivo di tutte le discipline, con sei docenti interni e il presidente esterno. A prevedere l’importante novità è una bozza di decreto, però ancora non definitiva, sugli Esami di Stato che con ogni probabilità sarà all’esame del Consiglio dei ministri in programma tra il 3 e il 5 aprile.
ULTIMA BOZZA DEL DECRETO (PDF)
Le esperienze maturate parte del colloquio
Qualora non si riesca a tornare a scuola entro il 18 maggio, si legge nella bozza del decreto, la maturità si realizzerebbe attraverso con un unico colloquio, stabilendone contenuti, modalità, punteggio e specifiche previsioni per i candidati esterni.
Le esperienze maturate nei percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento costituirebbero parte del colloquio stesso, riporta ancora il testo provvisorio del decreto legge, modificante il decreto legislativo n. 62 della Buona Scuola.
In aula prima del 18 maggio, seconda prova della commissione
Il decreto prevede anche, però, la possibilità che si possa tornare in classe prima del 18 maggio: in tal caso, la seconda prova dell’esame di maturità sarà sostituita da una prova predisposta dalla singola commissione d’esame, affinché, si legge ancora nella bozza del D.L., sia aderente alle attività didattiche in concreto svolte nel corso dell’anno scolastico corrente.