I lettori ci scrivono

Maturità ridimensionata, non sarebbe meglio togliere l’esame di Stato?

All’Esame di Maturità del 2019 non ci sarà più la prova Invalsi, non ci sarà più il quizzone, non ci sarà più la tesina. Ci saranno solo il primo scritto, uguale per tutti gli indirizzi di studio, la seconda prova, che varia per la tipologia dell’indirizzo di studio prescelto e la prova orale.

Per la verità anche la prova orale viene annacquata perché i commissari – a detta del Ministro dell’Istruzione, Università e Ricerca – potranno tranquillamente porre domande a piacere per mettere a proprio agio il candidato.

Non sarebbe meglio, visto il depauperamento dell’Esame di Maturità, toglierlo completamente e consegnare allo studente un certificato di frequenza delle attività al termine del ciclo di studi assieme alla scheda delle competenze raggiunte e acquisite? Sarebbe più onorevole fare ciò, anziché mantenere in vita un Esame di Maturità svuotato completamente nella sua architettura e nei suoi contenuti.

Un tempo sostenere l’Esame di Maturità era una prova che faceva venire i brividi, le palpitazioni, tremare le ginocchia davanti ad una Commissione composta dal Presidente e dai commissari tutti esterni che dovevano valutare il percorso di studi del quinquennio con programmi riferiti all’ultimo triennio.

Poi si è passati all’Esame di Maturità con una commissione mista formata per metà  da docenti della scuola dei candidati e metà esterni; poi si era pensato a commissioni formate da docenti tutti interni ad esclusione del Presidente.

Tuttavia per ora persiste la commissione mista, ma l’Esame di Maturità ha completamente perso la sua valenza e si sta trasformando in una semplice “passerella” davanti alla commissione che non deve svolgere il ruolo di docenti esaminatori, ma mettere a completo agio il candidato, facendogli passare le ansie, le paure, i tremori.

Di fronte a tanta semplificazione e parcellizzazione dell’Esame di Stato delle scuole superiori, cosa possiamo pretendere di più. Il trionfo della beata ignoranza? In un prossimo futuro non lontano sì e questo segna un ulteriore schiaffo alla considerazione sociale della figura dell’insegnante e della scuola come istituzione.

 

Mario Bocola

I lettori ci scrivono

Articoli recenti

Giorgia Meloni in Lituania, il siparietto: “Cito spesso ‘Il Signore degli Anelli’ ma non è l’unico libro che ho letto, giuro”

La presidente del Consiglio Giorgia Meloni in questi giorni è andata in Lituania a visitare…

23/12/2024

Sicilia Express, 29 euro anziché 200 per tornare casa per Natale. Un precario: l’ho saputo grazie ad un influencer

Come abbiamo scritto, è partito il 21 dicembre scorso alle 15,10 da Torino Porta Nuova…

23/12/2024

Susanna Tamaro: “C’è da fare un bel lavoro nelle scuole. Bisogna tornare all’alfabetizzazione, scrivere a mano”

La scrittrice Susanna Tamaro è tornata a parlare della sua battaglia contro l'uso troppo pervasivo…

23/12/2024

Piattaforma concorsi e procedure selettive, si utilizza per presentare le domande per i concorsi scuola: come accedere e quali istanze sono aperte

In questo scorcio di fine anno sono diverse le procedure concorsuali e selettive riguardanti il…

23/12/2024

Roberto Colletti, docente nella scuola secondaria 21 anni: “Tanti mi scambiano per un allievo” – INTERVISTA

Secondo una ricerca recente di Forum PA, la crescita culturale degli otto milioni di studenti…

23/12/2024

Concorso docenti Pnrr 2, bando in scadenza il 30 dicembre: come fare domanda? – I VIDEO TUTORIAL

Dall'11 dicembre 2024 e fino alle ore 23:59 di lunedì 30 dicembre 2024 sarà possibile…

23/12/2024