Attualità

Maturità, scena muta all’orale. Mario Giordano a Valditara: “Questo è il merito? Le alunne vanno punite, non applaudite”

In questi giorni si è parlato moltissimo del caso delle studentesse di un liceo classico di Venezia che hanno deciso di fare scena muta alla prova orale alla maturità per protesta contro i voti a loro assegnati alla seconda prova scritta di greco. A dire la sua è stato il giornalista Mario Giordano, che ha fatto un appello al ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara nelle pagine de La Verità.

Valditara ha inviato gli ispettori nella scuola

Le autrici della protesta alla prova orale di maturità, dopo avere appreso l’esito degli esami scritti hanno immediatamente presentato richiesta di accesso agli atti per visionare le prove svolte. Successivamente, una volta valutati gli errori presenti nella prova e la pertinenza degli stessi con la scala di valutazione adottata dalla Commissione, decideranno se percorrere anche la strada di un ricorso al Tar.

Il ministro Valditara ha fatto sapere, durante il G7 di Trieste, di aver dato mandato alle strutture del dicastero di verificare se vi sono stati “errori o abusi da parte dei commissari”. Per questo il direttore dell’ufficio scolastico regionale ha già avviato le verifiche del caso, incaricando degli ispettori di andare a verificare nel liceo classico veneziano come siano andate effettivamente le cose.

La lettera di Mario Giordano a Valditara

Ecco la lettera, provocatoria, del giornalista al numero uno del dicastero bianco: “Caro Giuseppe Valditara, caro ministro dell’Istruzione e del Merito, le scrivo per sapere se nella scuola che lei ha in mente sia prevista la promozione per gli studenti che fanno scena muta agli esami. Mi domando se questo è il ‘merito’ che lei ha voluto addirittura inserire nel nome del suo ministero. E allo stesso tempo mi domando: se uno che fa scena muta passa l’esame senza problemi, che diavolo bisogna fare per farsi bocciare? Prendere a schiaffi i commissari? Bucare loro le ruote delle auto?”.

“La nostra scuola continua a cadere a pezzi. E, mi creda, cade a pezzi anche perché gli studenti possono permettersi di sfidare le commissioni d’esame senza essere puniti. Anzi, uscendone come delle vittime. O, peggio, degli eroi. Ma
davvero lei pensa che si possano valorizzare i talenti dei giovani promuovendo chi fa scena muta? Può anche darsi che
il professore di greco nel correggere i compiti sia stato troppo severo, magari perfino ingiusto. Ma quelle ragazze devono capire che prepararsi alla vita significa anche prepararsi a subire le ingiustizie. Ad affrontarle. A superarle”.

“Vede, caro ministro, io non ce l’ho con loro. Ci sta che a 18-19 anni ci si voglia ribellare. Ci sta la protesta eclatante. Chi ha sbagliato siete voi. La scuola. Lei che la guida. Che ha deciso di mandare gli ispettori a indagare sì, ma non sui ragazzi ma sui commissari d’esame. Avete sbagliato perché non avete fatto capire loro che le regole si possono infrangere ma non impunemente. Che l’autorità (in questo caso il prof) si può contestare, ma pagando un prezzo. Chi lo fa deve essere sanzionato. Non diventare vittima o, peggio, un eroe. Qualche tempo lei fece punire severamente un’insegnante per un’Ave Maria in classe. Possibile che, nella sua scuola, il prof che recita una preghiera
debba essere punito e lo studente che fa scena muta all’esame debba essere applaudito?”.

Tra le reazioni di ferma condanna al gesto delle liceali c’è quella dell’assessora regionale uscente all’Istruzione, Elena Donazzan, come riporta Il Corriere del Veneto: “Questa disobbedienza va punita, perché è una provocazione e una mancanza di rispetto nei confronti dei docenti e dell’istituzione scolastica: così facendo dimostrano di non essere realmente mature. Se molti degli studenti della classe hanno preso un brutto voto nella versione di greco vuol dire che non hanno studiato o che non sono stati preparati abbastanza bene e non hanno raggiunti i livelli sufficienti previsti. Potrà anche esserci stato un problema a livello di docenza, ma quando si entra nel mondo degli adulti si viene valutati anche sul fronte comportamentale, e questo lo definisco un atto di disobbedienza molto grave. Promosse anche facendo scena muta all’orale? Evidentemente avevano fatto bene i loro conti, il che vuol dire che non hanno neanche il coraggio di rischiare”.

Laura Bombaci

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