Come sarà la prova multidisciplinare di giugno nei licei scientifici? A questa domanda prova a rispondere Mathesis, la Società Italiana di Scienze Matematiche e Fisiche, che propone un primo esempio, ovviamente non ministeriale. Altri esempi saranno pubblicati nei prossimi giorni.
La struttura della prova è rimasta invariata: due problemi, ma solo otto quesiti, non più dieci. Si restringe cioè il ventaglio delle richieste e conseguentemente diminuisce la possibilità di venire incontro alla molteplicità dei progetti e degli itinerari didattici realizzati, in regime di autonomia, da scuole e docenti.
Inoltre, se per una parte è vero che il quadro di riferimento per la Matematica opera uno “snellimento” delle Indicazioni Nazionali, dall’altra c’è l’aggiunta della Fisica.
Le ipotesi finora emerse sono le seguenti:
- Due problemi di fisica e otto quesiti di matematica.
- Due problemi di matematica e otto quesiti di fisica.
- Una presenza delle due discipline non uguale, ma proporzionale al numero di ore settimanali 13 e 22. Quindi 3 quesiti per la fisica, 5 per la matematica. E i problemi? Almeno un problema dovrebbe contenere qualcosa di matematica e qualcosa di fisica.
- Equilibrata co-presenza di fisica e matematica nei problemi e nei quesiti.
- Un problema e quattro quesiti di matematica e un problema e quattro quesiti di fisica.
L’ultima ipotesi malgrado l’apparente equità potrebbe indurre a sostituire alla scelta dell’argomento la scelta della disciplina cioè a ridurre la prova a “monodisciplinare impoverita”. La 2 si presenta più congeniale ai fisici: salvaguarderebbe la tradizione del problema di matematica e assicurerebbe una buona presenza alla fisica, mentre la scelta 1, all’opposto, presenta l’handicap del problema di fisica, in genere più difficile e meno sperimentato.
Le ipotesi 3 e 4 appaiono le articolazioni più condivise.
I lettori possono far pervenire loro proposte di problemi e quesiti a: [email protected]