Potrebbe avere dei risvolti giudiziari la vicenda delle insufficienze in greco assegnate alla maturità dalla commissione a due terzi di una classe di un liceo Classico di Venezia: alcune studentesse con la media dei voti degli ultimi tre anni piuttosto alta – si chiamano Linda, Virginia e Letizia – all’esame finale orale di fine giugno non hanno infatti risposto alle domande della commissione per “disubbidienza civile” poiché i voti presi dalla commissaria esterna di greco e avvallati dalla commissione tutta sono stati giudicati “offensivi”, “umilianti” e “ingiusti”.
I probabili risvolti giudiziari derivano dal fatto che Linda Conchetto e le altre due sue compagne del liceo del capoluogo veneto, autrici della protesta alla prova orale di maturità, dopo avere appreso l’esito degli esami scritti hanno immediatamente presentato richiesta di accesso agli atti per visionare le prove svolte: lo hanno fatto, scrive l’Ansa, formulando la richiesta tramite una e-mail inviata alla casella Pec della scuola. Hanno quindi chiesto di potere prendere visione delle prove scritte, chiedendo di riceverle per posta.
Successivamente, una volta valutati gli errori presenti nella prova e la pertinenza degli stessi con la scala di valutazione adottata dalla Commissione, decideranno se percorrere anche la strada di un ricorso al Tar.
Intanto, sembra che dal dicastero di Viale Trastevere il caso sia stato annoverato tra quelli che meritano approfondimenti.
Il ministro dell’istruzione Giuseppe Valditara, ha fatto sapere, durante il G7 di Trieste, di aver dato mandato alle strutture del dicastero di verificare se vi sono stati “errori o abusi da parte dei commissari”. Per questo il direttore dell’ufficio scolastico regionale, l’ex ministro Marco Bussetti, ha già avviato le verifiche del caso, incaricando degli ispettori di andare a verificare nel liceo Classico veneziano come siano andate effettivamente le cose.
“E’ molto probabile – scrive l’Ansa – che gli ispettori analizzeranno il ruolo avuto dalla prof di greco, che ha firmato la strage di insufficienze nei compiti e che, secondo i ragazzi della classe, era già entrata in contrasto con il loro insegnante di latino durante una passata sessione della maturità sempre” nello stesso liceo veneziano.
Soprattutto, gli esperti di normativa scolastica dovranno stabilire se le insufficienze sono state assegnate e motivate in modo adeguato e pertinente.
“Volevamo solo attirare l’attenzione su una situazione che ci sembrava scorretta – ha spiegato Linda Conchetto – , pensavano al massimo ad un articoletto su un giornale: sapere che saranno mandati degli ispettori per capire cosa è successo mi rende molto contenta”.
Nel frattempo, la ragazza è stata comunque già promossa con un voto finale di 71 centesimi: 67 punti erano quelli conseguiti tra crediti e prove scritte (tra cui quella di greco contestata). A questa “dote”, la Commissione ha aggiunto 4 ulteriori punti riguardanti il colloquio finale: pur non avendo risposto alle domande, la ragazza, come le sue due compagne, si è comunque presentata davanti ai commissari spiegando le motivazioni del forte gesto di protesta.
“La mia – ha detto Linda – non è stata propriamente una scena muta: ho spiegato le ragioni, cioè l’ingiustizia di quel voto in greco, per le quali non ritenevo di dover rispondere loro”.
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