Il Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani, in considerazione dell’imminente conclusione della Maturità 2024, come riporta un comunicato, afferma di aver ricevuto diversi suggerimenti in merito allo svolgimento e al miglioramento delle attività per le Commissioni e gli studenti.
In base a quanto emerso il Coordinamento crede sia costruttivo segnalare al Ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara una propria proposta. Ecco di cosa si tratta: “In funzione della dematerializzazione di molte attività didattiche riteniamo ormai necessario procedere in tal senso anche per quanto riguarda le prove scritte degli Esami di Stato. Risparmiare l’uso della carta e abituare sempre più gli studenti a utilizzare la tecnologia nel modo più appropriato, considerando che ormai molti concorsi pubblici sono svolti in modalità digitale, costituirebbero scelte funzionali alla tutela ambientale e all’incremento delle competenze digitali di cittadinanza, ormai imprescindibili per muoversi correttamente nella società odierna”, esordiscono.
“Una riforma del genere costituirebbe una svolta epocale nel settore Istruzione e inserirebbe l’Italia tra i Paesi più innovativi rispetto all’utilizzazione e gestione delle Tic. Il risparmio di spesa potrebbe essere utilizzato per la retribuzione dei docenti impegnati nell’Esame di Stato indipendentemente dal ruolo (membro interno /esterno) e dal contratto (contratto a tempo indeterminato/determinato su spezzone orario). Invitiamo il Ministro a valutare la proposta in oggetto per avviare tutta una serie di cambiamenti sostanziali nell’attuale organizzazione del sistema istruzione”, così si conclude il messaggio firmato da Romano Pesavento, presidente del Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani.
Come abbiamo già avuto modo di scrivere, le indennità dei commissari d’esame sono ferme alla tabella 1 allegata al decreto interministeriale, ministero dell’Istruzione e dell’economia, del 24 maggio 2007, con integrazione della nota n.7054 del 2 luglio 2007.
Dei compensi assai ridotti riservati a chi deve giudicare gli studenti maturandi si sono lamentati quest’anno diversi sindacati.
La Uil Scuola Rua, tramite il suo leader Giuseppe D’Aprile, ha tenuto a fare sapere che “l’insieme dei compensi fa ancora riferimento a somme definite quando l’inflazione in Italia – dato Istat – era all’1,8%, oggi siamo al 6,2%. Dato che va messo in relazione con il potere d’acquisto delle retribuzioni che negli ultimi 10 anni si è ridotto del 4,5%”: quindi, “la politica non può ignorare questi numeri”.
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