Attualità

Maturità: tracce troppo da “liceali” e poco adatte agli studenti dei tecnici e dei professionali?

Nelle analisi e nei commenti sulla prima prova dell’esame di Stato che si sono succeduti in queste ore ci sembra che sia mancato un punto che, forse, dovrebbe essere maggiormente considerato in futuro.
L’idea di proporre le stesse 7 tracce a tutti i “maturandi” indipendentemente dal percorso di studi frequentato ha certamente le sue ragioni, ma a noi pare che, forse, almeno qualche “variazione sul tema” dovrebbe essere introdotta.


Per esempio, pensare che la traccia su Quasimodo possa andare sia per chi ha studiato greco e latino per 5 anni sia per chi si è limitato nell’ultimo anno a leggere poche liriche di una mezza dozzina di poeti italiani  ci pare francamente un po’ discutibile.
Molti sostengono che ciò che conta è il metodo con cui si è studiato e quindi se ci si è “allenati” a leggere e ad analizzare testi letterari di vario genere, il problema non si pone
La considerazione ci sembra poco condivisibile per la semplice ragione che per imparare ad analizzare un testo ci si deve anche esercitare molto e su tipologie diverse di testi.
Senza considerare che per lavorare su un testo poetico è necessario anche avere qualche conoscenza specifica del linguaggio poetico.
Non a caso, stando ai dati diffusi dal Ministero, nei professionali solo uno studente su 100 ha scelta Quasimodo.
Analogo problema può esserci, a nostro avviso, per la traccia su Gli indifferenti di Moravia che richiedeva anche qualche conoscenza non banale sulla letteratura italiana ed europea dell’800 e del ‘900 (nelle indicazioni che accompagnava la traccia si  suggeriva, per esempio, di fare riferimento ad altri testi in cui venga raffigurata e descritta la borghesia).
Ciononostante 8 studenti su 100 dei professionali e 5 dei tecnici hanno deciso di commentare Moravia.

Il testo su Chabod è stato poco scelto da tutti, anche se abbiamo la sensazione che per gli studenti liceali sia stato più agevole che per altri cimentarsi sull’idea di nazione dello storico aostano.
A conti fatti il 75% degli studenti dei professionali si è “buttato” su Piero Angela o sull’elogio dell’attesa nell’era di whatsapp.
Forse però non sarebbe male – per il futuro – offrire qualche opportunità in ambito storico e letterario anche ai non liceali offrendo tracce più semplici e più adatte al percorso formativo seguito dagli studenti dei tecnici e dei professionali.

Reginaldo Palermo

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