Da settembre bisognerà ripristinare nelle scuole le figure del medico scolastico e dell’équipe psico-pedagogica.
Lo sostiene il presidente dell’Anp Lazio che afferma: “Tra i diversi temi da affrontare in relazione alla ripresa dell’anno scolastico c’è anche quello sanitario e in questo senso risultano molto utili gli accorgimenti e i consigli del Comitato Tecnico Scientifico dello scorso 26 giugno. Due questioni che da anni i presidi, in particolare del Lazio, hanno posto all’attenzione delle istituzioni e dell’opinione pubblica risultano oggi ancora più evidenti: il medico scolastico e l’equipe psicopedagogica delle scuole”.
“Proprio in questo momento – aggiunge Rusconi – ritorna d’attualità il presidio igienico-sanitario, eliminato da oltre vent’anni, che svolgeva un’importante funzione diagnostico-preventiva in tutte le scuole attraverso, ad esempio, costanti controlli della vista, delle infezioni batteriche e virali, delle vaccinazioni e più in generale dello stato di salute complessivo degli studenti. I medici scolastici nel formulare la singola cartella clinica per ogni alunno, aggiornata nel tempo con i vari controlli, sono risultati un punto di riferimento per gli insegnanti e le famiglie”.
Mario Rusconi sostiene che “ripristinare la figura professionale del medico scolastico si rileverebbe fondamentale per una corretta gestione delle profilassi antivirus che dovranno essere messe in atto per evitare i contagi”.
Anzi, secondo il presidente dell’Anp Lazione, nel porre mano ad una ridefinizione del sistema sanitario nazionale, bisognerebbe pensare ad un servizio da organizzare su base territoriale e riferito a più istituti scolastici, come “vero snodo tra la sanità, le migliaia di famiglie, i giovani e l’intera società”.
D’accordo con Rusconi è Italo Angelillo, presidente della società Italiana di Igiene Medicina Preventiva e Sanità Pubblica, che sostiene: “La medicina scolastica può trovare nel Dipartimento di Prevenzione, preposto alla tutela della salute collettiva, un importante riferimento”.
Secondo Rusconi c’è anche un’altra questione importante da affrontare: “C’è da chiedersi quale sarà il supporto psicologico diffuso che troveranno i nostri ragazzi con il loro ritorno tra i banchi e dopo essere rimasti per tanto tempo chiusi in casa a seguire la didattica digitale. Per molti di loro si sono create situazioni emotive più o meno gravi da risolvere proprio con interventi di supporto di équipe psicopedagogica, che tra l’altro potrebbero essere di grande aiuto professionale per gli interventi formativi che dovranno mettere in cantiere i docenti, e offrendo anche supporto ai genitori che si troveranno ad affrontare atteggiamenti difficili di molti ragazzi”.
“Già in passato – conclude Rusconi – numerosi presidi del Lazio, in sintonia con l’ordine degli psicologi, con docenti di facoltà universitarie e con rappresentanti del mondo dell’istruzione, hanno elaborato una proposta in questa direzione alla Regione Lazio, articolando le specifiche della professione di medico scolastico e dell’équipe sociopedagogica. Ci auguriamo che, viste le attuali necessità si possa riprendere questo ragionamento con l’assessore alla sanità della Regione Lazio affinché possa essere varato un provvedimento normativo, adeguatamente finanziato, per trasformare in realtà operativa questa proposta”.