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Medie, uno studente su tre sogna lezioni più brevi e “discusse”

Le lezioni alle scuole medie sono troppo lunghe ed intense: per questo motivo non piacciono agli studenti delle scuole medie che chiedono a gran voce maggiore flessibilità da parte degli insegnanti, i quali dovrebbero organizzare le lezioni come se fossero dei conduttori di talk show contrassegnati da continue interruzioni. Il dato emerge da una ricerca realizzata dall’associazione “Donne e qualità della vita”, secondo cui uno studente su tre desidererebbe che le lezioni venissero ridotte di almeno un quarto d’ora e che le spiegazioni dei professori che non vadano oltre i 30 minuti. Gli studenti interpellati, inoltre, non disdegnano il confronto di gruppo in classe, anche sotto forma di discussione: una sorta di talk televisivo dove ognuno, a turno e un po’ sfacciatamente, dice la sua senza censure o inibizioni di sorta. L’associazione ha svolto la ricerca utilizzando un campione di 832 studenti delle scuole medie inferiori e coinvolgendo un pool di psicologi, coordinati dalla psicoterapeuta Serenella Salomoni: il 27% chiede un cambiamento del format della lezione, mentre per il 35% gli insegnanti non sanno coinvolgere emotivamente gli alunni. Ma gli scontenti diventano meno quando i supporti didattici tecnologici (computer, internet, telecamere, ecc.) diventano più “forti”: in questi casi oltre il 76% si dice soddisfatto delle lezioni tradizionali. “I suggerimenti della ricerca contengono elementi interessanti. E’ vero che l’attenzione dei giovani e’ drasticamente scemata nei giovani, ma bisogna contrastare l’apatia introducendo elementi di tecnologia”, ha detto Maura Alessandrini, insegnante in una scuola media di Pisa coinvolta nella ricerca.
Dove, invece, le strutture e le attrezzature sono più fatiscenti, soprattutto in periferia, il modello televisivo stile “Amici” imperversa: insegnare ai giovani a ballare, cantare, recitare, senza pregiudicare il divertimento, diventa infatti l’auspicio maggiore, tanto che in queste scuole medie inferiori periferiche ben il 31% degli studenti vorrebbe che le lezioni venissero organizzate guardando alle trasmissioni stile Maria De Filippi: il desiderio maggiore degli studenti è che dovrebbero sparire i banchi classici, il docente andrebbe spostato al centro dell’aula e tutti attorno gli studenti che ascoltano. Il modello, dicono, potrebbe essere sperimentato a partire dalle materie meno impegnative, come religione, disegno e geografia. Per la storia, invece, si suggerisce la trasmissione Porta a Porta, gradito nel 39% dei casi. L’insegnante  dovrebbe presentare i fatti a mo’ di conduttore: spigliato e scegliendo i contenuti in base all’attualità. Per poi lasciare discutere i ragazzi. Ma l’ancoraggio ai temi di cronaca e di attualità non riguardano solo le trasmissioni televisive: secondo le conclusioni emerse dalla ricerca, risulta che la storia sarebbe decisamente più seguita rapportata ai fatti di gossip. Le ragazze che frequentano le scuole media, inoltre, gradirebbero che argomenti come l’omosessualità di Cesare e di Federico il Grande o l’influenza delle first ladies nella vita pubblica, avessero maggiore spazio.
Quanto alle lingue, gli studenti ridimensionerebbero drasticamente il ruolo dell’insegnante: un quarto d’ora per spiegare la grammatica, per poi passare all’apprendimento direttamente tramite la tv. Per imparare l’inglese, piacerebbe un incontro ravvicinato con le star del rock e del cinema: possibilmente facendo anche passare i sottotitoli in italiano e commentando successivamente le parole espresse dall’idolo intervistato. Come se assistere “attivamente” ad una lezione fosse come guardare “passivamente” un talk show.
Alessandro Giuliani

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