Le ostilità esacerbate da 75 anni circa di tensioni nell’area hanno portato ad un cambio delle prospettive geopolitiche sia a livello locale che globale, compromettendo anche la libera circolazione dei beni. I servizi pubblici risultano sofferenti in quanto i fondi statali sono tendenzialmente dedicati ad armamenti e strategia bellica. Ma c’è dell’altro. La guerra si fa in molti modi e risulta assai vario il numero degli attori coinvolti (siano questi d’inquadramento, politici, economici o cyber, in un mondo sempre più digitalizzato). Le scuole, specie quelle che formano studenti ad operare su tecnologie avanzate, costituiscono avamposti logistici per eccellenza. In Israele sono numerosi gli studenti i quali prendono parte, provenendo da istituti tecnici, a sessioni di innovazione tecnologica per armamenti ed attività belliche su larga scala.
Un gruppo di studenti dell’undicesimo anno che studiano ingegneria avanzata, robotica e computer ha creato un gruppo di dispositivi in risposta alla guerra in corso tra Israele e Hamas, il risultato di un technical day di una giornata organizzato il mese scorso dalla loro scuola, la Ben Gurion High School nel centro della città di Nes Ziona. I dispositivi sono stati ispirati da questioni sollevate durante la guerra, come un sistema di riconoscimento facciale dedicato per gli elmetti dei soldati, creato in risposta ai tre ostaggi israeliani che erano fuggiti dalla prigionia a Gaza ma poi furono uccisi in un tragico errore dai soldati dell’IDF.
La tecnologia potrebbe essere pre-programmata con i volti di tutti gli ostaggi nel tentativo di evitare situazioni simili, ha detto il leader della squadra Itai Levy durante un segmento in onda su Canale 13. “La questione degli ostaggi ci ha davvero toccato”, ha detto Levy. Ha spiegato che sebbene il prototipo sia essenzialmente una semplice webcam con del software collegato a un elmetto, la maggior parte dei soldati dell’IDF hanno già delle telecamere sul capo in cui il software degli studenti potrebbe essere facilmente integrato.
Il calo della produzione agricola e la conseguente penuria di cibo sono correlati alla difficoltà di far circolare i prodotti per l’agricoltura in maniera efficace ma anche allo stato compromesso degli impianti d’irrigazione, che porta in poco tempo alla desertificazione dei suoli. In risposta alle notizie sulle terribili condizioni dell’agricoltura israeliana nel sud, gli studenti hanno anche creato un piantatore di semi autonomo, un robot simile a un trattore progettato per ripiantare i campi nelle comunità circostanti Gaza senza rischi per la vita umana. L’incontro tecnologico – un evento di un giorno in cui gli studenti formano squadre e fanno brainstorming per inventare nuove creazioni in un’atmosfera competitiva – è “uno stile di vita, una tradizione” alla Ben Gurion High School, ha detto la preside Iris Doron al Times of Israel. Il percorso tecnologico della scuola cerca sempre di essere “contemporaneo e attuale. C’erano molte belle idee”, ha detto Doron. Ha notato che molti diplomati del loro programma ottengono “ruoli importanti nell’IDF”.
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