Ben 7 italiani su 10 (72%) preferiscono passare il proprio tempo libero sulla rete piuttosto che davanti ad un buon libro.
I dati sono diramati dalla Nielsen Company: nel 2015 gli italiani hanno passato di media 50 ore al mese sulla rete, con un picco del 74%, ovvero 64 ore al mese a persona, nella fascia di età compresa tra i 18 e i 34 anni.
L’indagine è stata condotta da Libreriamo intervistando circa 4000 italiani di età compresa tra i 18 e i 65 anni.
Nel 72% dei casi, il motivo per cui non si legge, va ricercato sulla preferenza della rete attraverso dispositivi mobili utilizzati in qualsiasi momento della giornata, soprattutto nel tempo libero. E così il libro viene messo da parte a causa dello sviluppo tecnologico, ma non solo. Per gli autori del rapporto infatti “l’indolenza degli uomini verso la lettura (37%) e i numerosi impegni quotidiani delle donne (28%)” li tengono alla larga da librerie e centri culturali. La maggior parte degli italiani ammette di non amare particolarmente i libri, perché leggere è ritenuta un’azione faticosa (57%), anche se un italiano su 2 (48%) dichiara di non trovare il tempo necessario per farlo.
{loadposition bonus}
Secondo gli esperti l’educazione impartita dalla famiglia durante il periodo adolescenziale (54%) e la promozione culturale delle istituzioni sul territorio (47%) hanno un ruolo fondamentale per cercare di invertire questa tendenza negativa.
Smartphone e tablet hanno in parte sostituito i libri, ma se internet viene utilizzato nel modo giusto, può dare una spinta non indifferente al grande mondo della cultura, dico gli esperti.
In realtà, come emerge dallo studio, gli italiani leggono molti testi ma sui social, in particolare Facebook e Twitter. Perdendo ugualmente molto tempo, almeno lo stesso necessario per leggere un’unica storia di 200 pagine su un libro. Su Internet la disponibilità a perdere tempo quindi c’è. Perché? “Sono messaggi forti, brevi, bruciati in pochi secondi. Ma se tu vivi della cronaca, la tua vita non si allunga, l’ideologia del tempo è frantumata”.