Contratti

Meloni, con il tesoretto di Draghi potrebbe chiudere il contratto scuola

Il Governo uscente di Mario Draghi lascerà una cospicua eredità a quello che sembra essere il futuro governo di centrodestra a guida Giorgia Meloni. La leader di Fratelli di Italia si troverà una dote di almeno 10 miliardi di euro per un eventuale decreto aiuti quater. In tale decreto potrebbe esserci anche una somma aggiuntiva dedicata all’incremento degli stipendi degli insegnanti. In buona sostanza si potrebbe trovare l’intesa per chiudere il CCNL scuola 2019-2021, prima della legge di bilancio 2023.

Le risorse per il rinnovo del contratto

Mentre gli incontri per il rinnovo del CCNL scuola 2019-2021 continuano all’ARAN, già con l’incontro del 4 ottobre 2022 alle ore 10,30 per la prosecuzione della trattativa per il rinnovo contrattuale della sezione AFAM, il nuovo Governo targato Meloni ci metterà almeno tutto il mese di ottobre a vedere la sua nascita. Quindi è presumibile che sia il Governo Meloni sia in carica per incassare, magari con qualche incremento finanziario, la firma del rinnovo contrattuale della scuola.

Bisogna sottolineare che le risorse a disposizione per il rinnovo del CCNL Scuola, la cui vigenza è scaduta il 31 dicembre 2021, nascono dagli accantonamenti effettuati con le Leggi di Bilancio del 2019, del 2020 e del 2021, a cui si sono aggiunte quelle disposte, sempre con Legge di Bilancio, per il 2022. Queste ultime finalizzate a finanziare il salario accessorio attribuibile al personale con la contrattazione decentrata di istituto.

In buona sostanza per il comparto scuola si calcola un aumento del 3,78%, ovvero poco più di 87 euro lordi medi mensili per tredici mensilità. Bisogna ricordare che tale cifra è al netto dell’elemento perequativo che comunque verrà confermato e inglobato in busta paga per chi già ne beneficia. Per garantire un vero contratto a tre cifre, come più volte promesso, c’è la necessità di trovare nuove risorse economiche, che potrebbero arrivare proprio dal tesoretto di Mario Draghi lasciato in eredità al futuro Governo.

Tesoretto si, tesoretto no

C’è chi spera veramente che una parte del tesoretto di 10 miliardi di euro lasciati da Draghi alla Meloni, possa servire per arrotondare le risorse per il contratto scuola 2019-2021, ma c’è chi invece è totalmente pessimista al riguardo ed è certo che la Meloni non interverrà con altre risorse aggiuntive per chiudere questo contratto. Toccherà attendere almeno un altro mese per capire quale fine farà il rinnovo del CCNL scuola 2019-2021.

Lucio Ficara

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