Sulla scia delle diverse manifestazione che si stanno svolgendo in Italia sulla lotta al femminicidio, sono intervenuti anche gli studenti dell’Unione degli Universitari e della Rete degli Studenti Medi.
A Verona, in occasione della Fiera Job&Orienta, alcuni studenti si sono presentati fuori per contestare la presidente Giorgia Meloni, in visita all’evento, rimarcando la mancanza di una risposta adeguata da parte del Governo riguardo i femminicidi. “Femminicidio = omicidio di Stato“, come riportava il loro striscione.
In un incontro tra la presidente e Francesca Flori dell’UDU Verona, quest’ultima ha raccontato: “Ho ribadito il messaggio della contestazione all’esterno. Una provocazione per ribadire alla Presidente che quanto fatto dal Governo non è abbastanza. Affermare che il femminicidio sia omicidio di Stato non è una formula ideologica, ma una presa di coscienza che le violenze trovano terreno fertile nella mancanza di una presa in carico da parte dello Stato”.
“La Legge approvata in Senato e il progetto presentato da Valditara – afferma Zoe Zevio, della Rete degli Studenti Medi di Verona – sono una prova dell’inaccettabile superficialità dei progetti educativi. Non possiamo pensare che un cambiamento possa arrivare da corsi extrascolastici facoltativi tenuti da personale non formato, subordinati peraltro al consenso dei genitori: questo li rende perfettamente inutili, poiché non andranno a raggiungere coloro che, invece, ne avrebbero proprio bisogno di più”.
“Bisogna agire adesso, abbiamo già visto che Giulia Cecchettin non è stata l’ultima. Eppure – conclude Zevio – parlarne è fondamentale: grazie alle parole di Elena Cecchettin, grazie alla forte presa di posizione in tutta Italia, abbiamo già visto un aumento visibile di chiamate ai centri antiviolenza. Non possiamo permetterci di far abbassare l’attenzione sui femminicidi”.