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Meloni: da Cgil e Uil sciopero del 29 novembre pregiudiziale: “Abbiamo fatto tutto quello che avevano chiesto”

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Difronte allo sciopero generale di otto ore con manifestazione i territoriali, indetto da Cgil e Uil per il 29 novembre contro la manovra finanziaria 2025, la premier Giorgia Meloni da Bruno Vespa, nel corso della rubrica su Rai 1 “In 5 minuti”, ha ironizzato:  “Direi che c’è un piccolissimo pregiudizio”, sottolineando inoltre che l’annuncio della protesta arriva prima della convocazione prevista per martedì a Palazzo Chigi.

“Lo sciopero è stato convocato qualche giorno prima dell’incontro con il governo sulla manovra. I sindacati volevano giustamente la riduzione del precariato, ed è diminuito; l’aumento dei salari, e abbiamo fatto il cuneo; volevano l’aumento dell’occupazione ed è aumentata; abbiamo messo più soldi sulla sanità, prendiamo 3,6 mld dalle banche. Se dopo tutto questo confermano lo sciopero generale non siamo molto nel merito…”

In ogni caso la legge di bilancio viene giudicata “inadeguata” dalle due sigle sindacali, tranne la Cisl che si è defilata, e attaccano su fisco, salari e pensioni, sanità, sicurezza sul lavoro e giudicando non sufficiente la conferma del taglio del cuneo fiscale.

La decisione di indire lo sciopero segna dunque un’ulteriore frattura con la maggioranza. 

Inoltre i sindacati ritengono tardiva la convocazione e la giudicano solo un passaggio “informativo” senza reali margini di cambiamento. 

È la Lega tuttavia ad alzare i toni: “Sindacati ridicoli, scioperano contro l’aumento dei redditi”. 

Sul fronte dell’approvazione della legge di bilancio, i partiti hanno tempo fino all’11 novembre per presentare gli emendamenti, l’obiettivo è chiudere la manovra prima di Natale.