In occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, al Senato della Repubblica, è stata presentata la relazione conclusiva dei lavori della Commissione parlamentare di inchiesta sul Femminicidio nonché su ogni forma di violenza di genere, che ha svolto i suoi lavori nel corso della XVIII legislatura.
Sono state in tutto tredici le relazioni che consegnano alle istituzioni dati e informazioni fondamentali per abbattere quello che resta un problema culturale e di stereotipi a ogni livello.
E in quella occasione, la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha detto: “Il mio pensiero va a tutte le 104 donne uccise nel 2022. Palazzo Chigi sarà illuminato di rosso e i nomi delle vittime verranno proiettati. Dietro ogni nome c’è una storia, una vita, una famiglia”.
“Su questo tema siamo tutti dalla stessa parte. Non ci possono essere distinzioni tra donne di partiti diversi, ma soprattutto non devono esserci differenze tra punto di vista degli uomini e delle donne. La violenza è un problema di questa società e dobbiamo capire se le norme che abbiamo sono adeguate. Il lavoro della Commissione uscente è fondamentale, non posso non sentire questo tema profondamente, come Presidente del consiglio, come donna e come madre”.
Giorgia Meloni ha poi sottolineato l’impegno che il governo, partendo dal lavoro svolto dalla Commissione uscente, intende portare avanti: implementare la prevenzione e la protezione per le donne che denunciano, ancora poche, e dare certezza della pena, impegnandosi ad applicare la legge. Nel video un estratto del suo intervento.
I numeri parlano chiaro. Dal 1°gennaio al 20 novembre 2022 sono stati registrati 273 omicidi con 104 vittime donne, di cui 88 uccise in ambito familiare o affettivo. Di loro, 52 sono state uccise dal partner o dall’ex. A donne uccise corrispondono molto spesso bambini rimasti orfani.
Nell’inchiesta la Commissione parlamentare guidata dalla senatrice Valente ha eseguito 200 audizioni, sfogliato 2 mila fascicoli processuali.
Il tema che emerge ancora preponderante è la difficoltà delle donne a denunciare la violenza che, nella maggioranza dei casi, è presente da anni.
Il 63% delle donne uccise non aveva parlato con nessuno. Solo il 15% di loro aveva denunciato.
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