“Se dovessimo vincere le elezioni, una volta che presenteremo la nostra prima legge di bilancio forse all’estero si noterà che esistono partiti più seri di quelli che hanno aumentato il nostro debito per acquistare i banchi di scuola con le rotelle. Quindi non ho bisogno di sentirmi accettata. E con questo intendo: non mi considero una minaccia, una persona mostruosa o pericolosa”. Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia, l’ha detto ai corrispondenti da Roma del Washington Post, spiegando di non essere arrivata alla politica con ambizioni di potere, tanto che dinanzi alla possibilità di governare “le tremano le mani”.
Ora, però, che si ritrova a capo del probabile primo partito italiano, almeno secondo le proiezioni, non si tira certo indietro. Perché se prima dice che non vuole “essere premier”, che avrebbe voluto “fare l’interprete o la traduttrice” e che è anche giornalista, subito dopo spiega anche “di avere un obbligo nei confronti dei cittadini: qualora gli italiani decidessero che vogliono Meloni premier, sarò premier. Tenendo in considerazione il fatto che la decisione ultima spetta al presidente della Repubblica”.
E rispetto all’Europa e l’accoglienza tiepida con cui da Bruxelles accoglierebbero una sua eventuale vittoria, Meloni tiene a dire che gli italiani “sono liberi di eleggere chi vogliono”:
La scuola torna spesso nei discorsi di Meloni: quando parla del “debito per acquistare i banchi di scuola con le rotelle”, il riferimento è chiaramente ad alcune centinaia di migliaia di banchi innovativi, richiesti dalle scuole nel 2020 durante la prima ondata di Covid e finanziati dal ministero dell’Istruzione.
Una decisione che l’allora ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina, durante un intervento in diretta alla Tecnica della Scuola, ha ampiamente motivato spiegando anche di non essersi mai pentita per avere dato tale possibilità agli istituti scolastici di ammodernare gli arredi con strumentazioni utili.
Meloni, invece, avrebbe fatto altre scelte: “Penso che non ci siano dubbi sul fatto che i nostri valori siano conservatori: Il tema della libertà individuale, le imprese private, la libertà dell’istruzione, la centralità della famiglia e il suo ruolo nella nostra società, la protezione dei confini dall’immigrazione incontrollata, la difesa dell’identità nazionale italiana: sono questi i temi di cui ci occupiamo”, dice la leader di FdI.
Il giorno prima, in occasione del primo giorno di scuola primaria della figlia, sempre la leader di Fratelli d’Italia ha scritto un post su Facebook.
“Eccoti, con la tua cartella enorme, ad affrontare il primo giorno delle elementari. Ci teniamo mano nella mano, mentre andiamo incontro alle nostre sfide più difficili. Ricorda quello che ti ho detto: non sarà la rabbia a darti la forza di andare avanti né l’ambizione o l’ego o l’invidia”.
“Solo l’amore – ha concluso Meloni riferendosi ancora alla figlia- può darti l’energia che serve a non abbassare mai la testa, a non smarrirti, a non preferire le scorciatoie. Fallo con amore e non ti fermerà nessuno. Buon viaggio, amore mio”.
Anche in serata, durante un appuntamento elettorale a Torino, la numero uno di Fratelli d’Italia ha detto che “dobbiamo recuperare il merito: basta amici degli amici“. La concezione riguarda anche la scuola, dove secondo FdI occorre introdurre la meritocrazia anche quando si parla di carriera e aumenti stipendiali.
Quindi, Meloni ha aggiunto che “la scuola progressista è stata una grande macchina di disuguaglianza. Invece uguaglianza e merito per me camminano insieme: dove arrivi dipende da te, perché uno non vale uno”.
Parlando di sé, Meloni si considera “una persona molto seria” ed è “con serietà che dobbiamo rispondere agli attacchi che ci stanno muovendo. Non nego di aver criticato l’Ue e spesso le sue priorità, ma forse in alcuni casi non ci siamo sbagliati”.
Poi, però dice anche che “quello che sta succedendo in questi anni, con la pandemia e la guerra, dimostra quante priorità europee siano state fuori luogo“.
Su temi delicati come le adozioni da parte di coppie dello stesso sesso, la leader di Fratelli d’Italia ribadisce di non essere a favore.
“Penso che un bambino sfortunato debba ricevere il meglio. E la cosa migliore è avere un padre e una madre. Sono cresciuta senza un padre. Sono stata cresciuto bene? Per l’amor di Dio, sì. Avrei voluto un padre? Sì”.
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