Politica scolastica

Meloni-Schlein: intesa su corsi anti-violenza a scuola

Elly Schlein, segretaria del Pd telefona alla presidente del consiglio Giorgia Meloni: affrontiamo insieme l’orrore dei femminicidi e come segno di buona volontà il Governo ha approvato due ordini del giorno del Pd che, combinati a uno di maggioranza, accelerano i tempi per una discussione in Aula sull’introduzione di corsi antiviolenza nelle scuole. 

La telefonate fra le due, fra Schlein e Meloni, sarebbe  arrivata dopo giorni di abboccamenti, di messaggi a distanza. Ha dichiarato infatti Schlein: “Almeno sul contrasto alla mattanza lasciamo da parte l’aspro scontro politico, proviamo a far fare un passo in avanti al Paese”. E dopo, la segretaria dem ha dichiarato durante la direzione del suo partito: “Apprezzo il segnale che ha dato la maggioranza con il parere favorevole all’ordine del giorno che chiede di mettere risorse alla formazione degli operatori e delle operatrici e di calendarizzare in tempi rapidi le proposte di legge che insistono sulla prevenzione, compreso il nostro sull’educazione al rispetto e all’affettività in tutti i cicli scolastici”. 

Giuseppe Conte, il leader del M5s, è andato oltre questo accordo e ha affermato: “L’educazione affettiva” nelle scuole comporta “anche l’educazione sessuale”, solleticando l’interesse di Verdi-Sinistra, ma che mette in fibrillazione la maggioranza dal momento che l’educazione sessuale nelle scuole è tema che tocca molte e diverse sensibilità nel centrodestra. 

In ogni caso il passo più concreto è stato l’approvazione all’unanimità del disegno di legge contro la violenza alle donne che, tra l’altro, prevede pene più severe, l’arresto in flagranza differita e vie prioritarie per i processi, ma per  Schlein non è sufficiente: “La violenza di genere è strutturale, non basta la repressione”.

Come non considera sufficiente il progetto illustrato da Valditara, che prevede ore scolastiche dedicate al tema della violenza di genere nell’ambito dell’educazione civica, gruppi di discussione coordinati dai docenti, percorsi di formazione per i professori in collaborazione con l’ordine degli psicologi, concorsi e campagne informative. 

Tuttavia, come osserva il M5S, “Definire questo piano blando è poco”, soprattutto quando sposta il suo ingresso a scuola nelle ore pomeridiane dedicate dai ragazzi ai compiti o anche al tempo libero, considerato pure che non ci potrà mai essere obbligo di partecipazione.

Pasquale Almirante

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