La meningite se lo è portato via: non ce l’ha fatta lo studente di 14 anni ricoverato da alcuni giorni all’ospedale di Alessandria.
Le condizioni dello studente, che si era da poco trasferito con la famiglia a Cortazzone e frequentava l’istituto tecnico Andriano di Castelnuovo Don Bosco, in provincia di Asti, erano apparse da subito molto gravi.
Già al pronto soccorso dell’ospedale di Asti, da dove era stato poi trasferito, i medici avevano compreso la delicatezza della situazione.
Dai primi esiti, era emerso che non si trattava di una forma contagiosa, tant’è che non erano stati fatti interventi di disinfezione ambientale delle aule dell’istituto. Tuttavia, per precauzione l’Asl ha avviato nei giorni scorsi la profilassi del caso tra compagni di scuola e docenti.
Il ragazzo era uno studente modello, abbastanza riservato. Non andava alle feste, studiava.
Il giovane – scrive l’Ansa – aveva iniziato ad avere febbre altissima e forti contrazioni muscolari nella notte tra giovedì e venerdì della scorsa settimana, quando i genitori lo hanno portato al pronto soccorso.
L’Asl To 5 e quella di Asti, entrambi competenti, si sono subito attivate. La scuola ha fornito elenco dei compagni di classe e degli insegnanti, considerati contatti stretti, ai quali a scopo preventivo è stata offerta la profilassi.
“I dati clinici ed epidemiologici – aveva spiegato l’Asl – consentono di rassicurare sull’assenza di rischi per la scuola, diversi da quelli che sono già stati presi in considerazione”.
Secondo l’Asl infatti “le forme contagiose necessitano di contatti molto ravvicinati, come baci, condivisione dello spazzolino da denti, delle posate o l’essere stati vicini per un tempo prolungato oltre le 8 ore”.
Il periodo di incubazione della meningite è in media tre o quattro giorni, “quindi a una settimana dall’ultimo contatto – prosegue l’Asl – il rischio di contagio sarebbe comunque molto basso” e dopo dieci giorni sparisce.
Prove, secondo le due aziende sanitarie locali, che avvallerebbero l’avvenuta contrazione della malattia al di fuori dell’ambiente scolastico.
Tutti hanno comunque seguito la profilassi d’accertamenti, per evitare, precisa l’Asl, “che il proseguimento delle indagini di laboratorio potesse rivelare un rischio di meningite meningococcica”.
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